Lotta al nazifascismo: Mattarella, “Resistenza italiana non limitata ad avanguardie patriottiche, ha ricevuto l’apporto di varie componenti sociali”

“La Resistenza italiana non è stata limitata ad avanguardie patriottiche, ma ha ricevuto l’apporto di diversi affluenti provenienti da varie componenti sociali”. Lo ha ricordato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al Quirinale durante la cerimonia dedicata alla prima Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda Guerra mondiale.
“È grazie anche a tante resistenze senza armi che la resistenza armata ha trovato allora terreno fertile, consensi e sponde preziose”, ha sottolineato il Capo dello Stato, aggiungendo che “quei principi di libertà, di indipendenza, di pace sono diventati patrimonio comune anche in virtù di sacrifici diffusi nella popolazione, di solidarietà generose e di tanti eroismi rimasti sconosciuti, sorretti dalle coscienze personali e propagatisi proprio con la forza di coerenti testimonianze”. “Allargare lo sguardo sulla ribellione degli italiani agli oppressori è dunque un’esigenza di verità. Preziosa anche per comprendere la saldezza delle radici e il valore costituente della Resistenza”, ha ammonito Mattarella, rilevando che “i militari, abbandonati a loro stessi dopo l’8 settembre, che difesero l’onore della Patria rifiutando l’arruolamento nell’esercito tedesco o in quello di Salò sapevano di compiere una scelta di grave rischio sul piano personale. Tanti – ripeto – pagarono con la vita. Tanti morirono nei lager tedeschi. Tutti patirono sofferenze immani vivendo in condizioni di sostanziale schiavitù per un anno e mezzo. Sofferenze e ferite non cancellabili. La libertà di cui oggi ci gioviamo ha un debito verso il coraggio di questi uomini”. “Le scelte coraggiose dei militari italiani”, definiti dal presidente più volte ‘patrioti’ – “hanno avuto anche un peso effettivo sugli eventi. Quelle scelte hanno reso più debole l’occupante e favorito anche concretamente la Liberazione”.

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