Lotta al nazifascismo: Mattarella, “regime si contrappose alla nazione”. “Riconoscenza per chi tanto ha dato alla nostra libertà e al nostro benessere”

“A determinare la scelta di così tanti ‘no’ vi fu indubbiamente anche la percezione di un tradimento profondo del regime. Nel farsi vassallo del nazismo, il regime rese evidente la sua distanza dai valori più autentici del popolo italiano. Il fascismo si contrappose di fatto alla nazione e spinse quanti erano stati formati, nella cultura patriottica e risorgimentale, a cercare una nuova casa da edificare per esprimere i sentimenti del Paese”. Lo ha sottolineato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al Quirinale durante la cerimonia dedicata alla prima Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda Guerra mondiale.
“Molti di questi coraggiosi testimoni sono diventati, con la Repubblica, anche artefici delle istituzioni democratiche”, ha osservato il Capo dello Stato: “Sono diventati maestri. I maestri possono davvero essere tali soltanto se sono anche testimoni coerenti dei valori di cui si fanno intrepreti”. “La testimonianza di chi ha compiuto scelte coraggiose, che hanno contribuito a rendere possibile un futuro migliore, rappresenta un seme di speranza”, ha ammonito: “Va rivolta – e va espressa – la nostra riconoscenza a uomini che tanto hanno dato alla nostra libertà e al nostro benessere, quando l’esito era incerto e il rischio personale altissimo. Questa riconoscenza non deve mai venire meno”.

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