Beni culturali: Napoli, la pasticceria sociale “DolceMente” con 600 confezioni di biscotti alla riapertura della chiesa di San Giovanni a Carbonara nel Rione Sanità

(Foto iCare)

Un gioiello gotico-rinascimentale del patrimonio storico napoletano, la chiesa di San Giovanni a Carbonara, ha riaperto le sue porte ai fedeli, riabbracciando così Napoli. Una nuova prestigiosa tappa del Mudd – Museo diocesano diffuso, voluto dal fondatore di iCare, il cardinale arcivescovo di Napoli Mimmo Battaglia, quando era vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata dei Goti, e diretto da padre Antonio Loffredo. Dall’arcidiocesi di Napoli hanno voluto fortemente la presenza della cooperativa sociale iCare (diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata dei Goti), per questo momento di così grande significato per la città e per il suo patrimonio culturale. E la cooperativa, con ragazzi e giovani della pasticceria sociale DolceMente, insieme ad operatori e volontari, ha risposto “presente!”, producendo, confezionando e distribuendo ai presenti 600 confezioni di frollini vaniglia e cacao. “è stato per noi un grande onore – ha affermato il presidente della cooperativa sociale di comunità iCare , don Matteo Prodi – ricevere l’invito a partecipare alla riapertura della chiesa e accogliere la possibilità che c’è stata data di farci conoscere in una realtà come il Mudd, composto da una serie di realtà sociali molto importanti e preziose che impegnano in ambito lavorativo molti giovani. Dallo scambio di esperienze e prospettive, in questa sorta di gemellaggio creato, potrebbero nascere nuovi spunti per il Mila-Museo itinerante luoghi alfonsiani e per la Sartoria sociale, che a breve ripartirà e sarà una delle novità principali della seconda parte del 2025 di iCare”.

(Foto iCare)

Prima di partecipare all’evento della riapertura della chiesa di San Giovanni a Carbonara, che rende così nuovamente accessibile a cittadini e visitatori un vero e proprio scrigno di storia e arte nel Rione Sanità, i giovani operatori del Mudd, insieme a don Antonio e alla Fondazione “Napoli C’entro”, già artefici della rinascita del Rione Sanità, hanno provato a raccontare il loro mondo e le attività messe in essere nel quartiere. Con loro, dopo aver sostato per la notte alla Casa del Monacone, la delegazione della cooperativa sociale di comunità iCare presente ha visitato “La Locanda del Monacone”, il Museo di Jago con la chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi (curato dalla cooperativa “La Sorte”), la basilica di Santa Maria della Sanità con le Catacombe di San Gaudioso e le Catacombe di San Gennaro (gestite dalla cooperativa sociale “La Paranza”).

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