Israele: famiglie ostaggi, “Netanyahu li sacrifica per calcoli politici”

(Foto ANSA/SIR)

Le famiglie degli ostaggi nelle mani di Hamas esprimono “profonda preoccupazione” per la vasta operazione militare lanciata da Israele nella notte a Gaza City. “Dopo 710 notti di prigionia, questa potrebbe essere l’ultima notte per chi è ancora vivo e l’ultima possibilità di recuperare i corpi dei morti per una sepoltura dignitosa”, afferma il Forum delle famiglie degli ostaggi in un comunicato. “Molti ostaggi vivi si trovano a Gaza City”, sottolineano, accusando il premier Netanyahu di “scegliere deliberatamente di sacrificarli per calcoli politici, ignorando le valutazioni del capo di Stato maggiore e dell’apparato di sicurezza”. Il Forum denuncia inoltre che il primo ministro, il ministro della Difesa, il ministro Dermer e il capo di Stato maggiore “hanno ignorato le richieste di incontro da parte dei familiari, che da giorni chiedono spiegazioni sull’operazione”. “Il segretario Rubio ha trovato il tempo per incontrarci tre volte solo nell’ultima settimana, mentre i ministri del Likud hanno preferito partecipare a brindisi celebrativi”, prosegue la nota: “Netanyahu porta una responsabilità personale sul destino degli ostaggi. Il popolo di Israele non perdonerà il sacrificio degli ostaggi e dei soldati”.

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