I cristiani della Terra Santa sono “discepoli privilegiati” perché a loro “è dato, per grazia, di camminare in questi luoghi santi, dove la Parola è diventata carne. È un dono e insieme una responsabilità: essere testimoni della luce nelle tante croci di questa terra”. Lo ha detto padre Francesco Ielpo, Custode di Terra Santa, celebrando ieri, al monte Tabor, la festa della Trasfigurazione del Signore. “La via del discepolo – ha ricordato il Custode – passa sempre attraverso la croce. Ma non si ferma alla croce. Va oltre. Va verso la gloria. Nel nostro cammino di fede ci sono giorni faticosi, oscuri, a volte incomprensibili. Ma Dio non ci lascia soli”. Il Vangelo, per padre Ielpo, “è la luce sul nostro sentiero, è la forza nelle cadute, è la voce che ci guida anche nei momenti bui. Chi ascolta il Vangelo e lo mette in pratica, sperimenta già da ora la trasfigurazione: una trasformazione interiore, che ci rende capaci di vivere anche il dolore in modo nuovo, illuminato dalla speranza”. Da qui l’esortazione a lasciarsi “trasfigurare dalla luce del Vangelo. La gloria non ci allontana dalla croce, ma ci dà la forza per portarla”. “La luce della Trasfigurazione ci accompagni nei giorni oscuri. La voce del Padre – ha concluso – ci guidi nel cammino. E la speranza della Risurrezione ci sostenga sempre”.