“Un’opera sorprendente, emblema della spiritualità, dell’impegno caritativo e del fervore artistico che caratterizzarono Foligno nel Quattrocento, torna finalmente a rifulgere: il Tabernacolo della misericordia, capolavoro di Nicolò di Liberatore, detto l’Alunno, è stato ufficialmente riconsegnato al Museo diocesano di Foligno al termine di un complesso e accurato intervento di restauro durato tre anni”. Lo si legge in un comunicato della diocesi. L’opera, realizzata nel 1463, “è tra le testimonianze più alte della devozione confraternale folignate. Ricollocata nel 1904 nel duomo per volontà di mons. Michele Faloci Pulignani, è oggi restituita alla fruizione pubblica grazie a un progetto che unisce ricerca storica, restauro conservativo e valorizzazione museale”.
Il restauro si è svolto con il sostegno dei fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica. “L’intervento ha riguardato sia la complessa struttura lignea del Tabernacolo – gravemente compromessa da fessurazioni, deformazioni e sollevamenti degli strati pittorici – sia il prezioso Cristo ligneo snodabile (ben più antico dell’impianto pittorico), autentico unicum devozionale che in passato permetteva di rappresentare le due principali posture della Passione: il Crocifisso e il Cristo deposto”.
La riconsegna del Tabernacolo rappresenta, spiegano dalla diocesi, “il primo importante tassello del più ampio progetto espositivo ‘Il dono della misericordia’, proposta che s’inserisce nel programma nazionale Mab” (musei, archivi, biblioteche) “Nel tuo nome. L’arte parla di comunità”, promosso dalla Cei e incluso tra le iniziative del Giubileo del 2025. “Con la sua restituzione – afferma il vescovo Domenico Sorrentino – si inaugura non solo un percorso espositivo, ma un viaggio nella memoria collettiva, nel patrimonio artistico e nella spiritualità che hanno animato nei secoli la città di Foligno e la sua diocesi”.