“Stéphane Brizé s’è preso, si prende in carico la realtà. Senza sfigurarla, senza necessariamente trasfigurarla, dando al mondo quel che è del mondo, e in primis l’umano, l’umanità, l’umanesimo. Nessuno come lui ha saputo declinare il mondo del lavoro sul grande schermo, con un battito civile prezioso e un afflato poetico dirimente: siamo noi su quel telo, noi in quelle immagini, sempre noi in quegli aneliti”. Così mons. Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei, nel consegnare ieri al Lido di Venezia il Premio Robert Bresson 2025 al regista francese. La cerimonia si è svolta nell’ambito della Mostra internazionale d’arte cinematografica e ha visto la partecipazione di personalità del mondo culturale e cinematografico. Brizé è autore di opere come “La legge del mercato”, “In guerra” e “Un altro mondo”, film che hanno affrontato con intensità i nodi più complessi della società contemporanea. Il premio, promosso dalla Fondazione Ente dello Spettacolo e dalla Rivista del Cinematografo con il patrocinio dei Dicasteri vaticani per la cultura e la comunicazione, riconosce il valore di un autore capace di raccontare l’anima attraverso lo sguardo e il silenzio.