“Lottate per costruire l’amore e il tempo che desiderate, lavorate dentro questo mondo complesso: non è evitandolo che risolverete le vostre vite. Niente arriva da sé, ma quello che accade senza che ne siamo parte va compreso, conosciuto, affrontato”. È quanto ha detto Emilia Palladino, docente nella Facoltà di Scienze Sociali della Pontificia Università Gregoriana, intervenendo all’incontro “La famiglia educa a varcare la soglia della ‘complessità’”, in corso nella chiesa di San Gregorio VII a Roma nell’ambito dell’iniziativa “12 parole per dire speranza” promossa dalla Cei per il Giubileo dei giovani. “Siate ragazzi e ragazze che rivoluzionano un futuro apparentemente già scritto. Noi adulti, noi famiglie, facciamo un tifo da stadio per voi e non aspettiamo altro che vedervi splendere!”, ha aggiunto la docente, evidenziando che “ogni generazione ha una propria complessità. Ciascuno di noi conosce quello che gli accade, e ciò che accade all’esterno, solo a partire dalla propria data di nascita e più specificamente da quando inizia a capire cosa succede intorno”. Alcune difficoltà nell’abitare la soglia della complessità, ha osservato, sono la rottura fra le generazioni, che si sperimenta normalmente ed è sana e giusta se vissuta con consapevolezza, e la paura che il mondo nuovo sia in realtà peggiore di quello vecchio e che non si possa fare nulla per evitarlo. Per Palladino, la rivoluzione digitale, l’intelligenza artificiale generativa, i social, il cambiamento climatico, la minaccia globale alla pace e l’esperienza sconvolgente della pandemia introducono in questa complessità nuove sfide determinanti per il futuro. “Il privilegio che voi portate e le capacità che avete sono cose da vivere insieme, mettendo in atto quello che desiderate di più”, ha proseguito. La paura che “sentite in preparazione al vostro futuro – ha aggiunto – è la stessa che abbiamo sentito noi. Per questo vi possiamo accompagnare e poi lasciarvi andare”. “Il tempo – è il monito – vi sarà amico. Il tempo va usato. Probabilmente a voi sembrerà che passi lentamente, ma non è così… e non voglio dire ‘purtroppo’, perché da adulta, come sono oggi, ho avuto soddisfazioni e il cuore in pace in un modo che alla vostra età nemmeno mi sognavo. Diventare grandi è una cosa bellissima, è un privilegio, e si diventa grandi una sola volta, così come si è giovani una sola volta. Quindi usate bene il vostro tempo. La complessità di questa epoca spesso non si riesce a decifrare. Non potete e non dovete rendervi manipolabili da chi vi vuole superficiali e disinteressati… non ce ne importa niente”.