L’Ucraina “esposta alla prepotenza di un vicino che guarda solo al proprio interesse è sacrificata e ferita da una guerra insensata di cui non vediamo la fine. Qui, in questa messa, ricordiamo tutte le vostre famiglie e i vostri cari che sono in Ucraina. Qui preghiamo per la pace in Ucraina e in tutte le parti del mondo. Qui chiediamo che Gesù risani le persone ingabbiate nel male e ci liberi da tutto quanto ci porta alla guerra”. Lo ha affermato ieri il vescovo di Trieste, mons. Michele Trevisi, nell’omelia pronunciata durante la messa in rito bizantino-ucraino alla presenza dei fedeli ucraini.
Commentando le letture proposte dalla liturgia, il presule ha osservato che “occorre avere i cuori aperti. Se tante volte gli uomini preferiscono i loro ragionamenti economici, noi sappiamo che invece occorre tornare ad aprire il cuore a Dio, al perdono, alla riconciliazione, ed avviare processi di giustizia e di pace”. “Sono impegnativi, sono lunghi… e per questo occorre iniziare al più presto!”, il monito di mons. Trevisi, sottolineando che “nel disegno di Dio restiamo fratelli anche se le guerre ci dividono e le interpretazioni religiose sono differenti. Il conflitto che vi fa soffrire, per il quale siete qui in Italia”, ha aggiunto, è “tra ucraini e russi. Noi non abbiamo altra via che tornare a leggere il Vangelo, che appartiene agli uni e agli altri. Restiamo nella necessità di tornare a leggere il Vangelo”, l’esortazione del vescovo. “Sia pace nei nostri cuori. Sia pace in Ucraina. Sia pace nel mondo intero”, l’auspicio di mons. Trevisi: “Sia pace a Kharkiv. Per me fino ad oggi Kharkiv era solo una città ucraina continuamente bombardata dall’esercito russo. Ma oggi sto celebrando con il vescovo greco-cattolico Vasyl Tuchapets, esarca di Kharkiv. È una grande gioia pregare non solo per l’Ucraina ma con gli ucraini e con un vescovo ucraino. Sia pace per tutta Kharkiv”.