Ucraina: Fondazione L’Albero della Vita, in prima linea per il supporto educativo e il diritto all’istruzione

(Foto Fondazione L'Albero della Vita)

Colmare il vuoto educativo e formativo causato dall’emergenza umanitaria e supportare oltre 4 milioni di bambini nell’accesso continuativo al proprio diritto all’istruzione in Ucraina, dove, a sottolineare la gravità della situazione, molti genitori non iscrivono né mandano più i propri figli a scuola per timore dei ripetuti attacchi, soprattutto nelle zone vicine al fronte, per un totale di circa 600.000 studenti che frequentano più le lezioni in presenza.
Questi i duplici obiettivi di Fondazione L’Albero della Vita che, a tre anni dall’inizio del conflitto, ha già sostenuto quasi 200.000 persone attraverso la prevenzione della violenza di genere, la distribuzione di cibo caldo, vestiti e kit igienici e il rafforzamento di misure di supporto psicosociale.
Con l’inasprirsi del conflitto, Fondazione L’Albero della Vita, attiva in modo particolare a Chernivtsy, Irpin (Kyiv), Podilsk (Odessa) e Zaporižžja, ha arricchito il suo intervento grazie alla creazione di spazi sicuri per lo studio, la didattica a distanza e il benessere emotivo dei bambini e all’avvio di un percorso di formazione per insegnanti e psicologi.
L’impegno della Fondazione va oltre il solo stato emergenziale: la ristrutturazione di 10 rifugi sotterranei nelle scuole di Černivci, Irpin e Podilsk, ad esempio, sta garantendo ai bambini sicurezza e continuità educativa e contrastando la dispersione scolastica e sociale.
A Zaporižžja, l’intervento attivato mira a sostenere il sistema educativo in sei Hromada della regione, al fianco di oltre 20 scuole, 6.000 studenti e 600 insegnanti. Da un lato, Fondazione L’Albero della Vita fornisce attrezzature essenziali che permettono alle scuole di riprendere, almeno parzialmente, l’attività didattica in presenza; dall’altro, prosegue nell’offerta di percorsi di supporto psicosociale. Rivolte tanto agli insegnanti e agli psicologi scolastici quanto agli studenti, le attività si pongono l’obiettivo di favorire una corretta gestione dello stress, la costruzione di strategie di coping e l’elaborazione del trauma, anche attraverso psicologici individuali.
“In un contesto come quello che viviamo a Zaporizhzhia, dove spesso gli allarmi antiaerei suonano ininterrottamente per 10-12 ore consecutive, anche dormire diventa un lusso. Per noi che viviamo in questa zona, è un momento terribile, caratterizzato anche da un aumento delle azioni militari. I bambini sono sottoposti a continui allarmi aerei, attacchi con droni e bombardamenti notturni. E questa privazione del sonno, prolungata nel tempo, ha effetti devastanti sulla loro salute, concentrazione e stabilità emotiva. Proprio per questo bisogno di sopravvivenza emotiva, sosteniamo e promuoviamo l’idea di campi scuola o soggiorni temporanei in zone più sicure del Paese o, se possibile, all’estero”, ha dichiarato Oleksandra, operatrice di Fondazione L’Albero della Vita come Focal Point di Zaporižžja.
Isabella Catapano, direttrice generale della Fondazione L’Albero della Vita, ha descritto così la sua ultima missione in Ucraina al rientro in Italia: “Ho potuto toccare con mano un peggioramento delle conseguenze della guerra sulle persone e sulle comunità, in particolare bambini, parte di una ‘generazione perduta’ che sta perdendo la speranza di ricostruire una vita migliore. I nostri progetti di assistenza sanitaria, supporto psicologico ed educativo e reinserimento sociale stanno facendo la differenza sul campo, offrendo non solo aiuti materiali, ma anche umanità e dignità. In un momento di emergenza come questo, infatti, il nostro obiettivo è quello di costituire un punto di riferimento di speranza e aiuto per tutte le comunità colpite dal conflitto. Lavorando in collaborazione con istituzioni locali e organizzazioni internazionali e contando sul supporto di una solida e capillare rete di volontari, ogni giorno confermiamo che la solidarietà può davvero tradursi in azioni concrete e durature”.

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