“I rappresentanti dei Paesi di tutto il mondo si incontreranno a Siviglia in un momento drammatico per l’umanità. Sullo sfondo ci sono i tagli draconiani agli aiuti pubblici allo sviluppo, l’aggravarsi della crisi del debito, l’espandersi dei conflitti con il moltiplicarsi delle crisi umanitarie, una guerra commerciale senza precedenti e il multilateralismo sotto scacco, perché profondamente avversato dall’amministrazione Trump”. Lo dichiara Francesco Petrelli, portavoce e policy advisor di Oxfam Italia su finanza per lo sviluppo, in vista della Quarta Conferenza internazionale sul finanziamento per lo sviluppo, che si svolgerà a Siviglia a partire dal 30 giugno e vedrà la partecipazione di oltre 190 Paesi. “A presagire prospettive flebili per un benessere equo e sostenibile – ha aggiunto – c’è poi una subordinazione di lungo corso, da parte delle istituzioni preposte al sostegno dello sviluppo globale, delle azioni in grado di favorire una prosperità più equamente condivisa agli interessi particolari di pochi e privilegiati attori”.
È il caso del paradigma, promosso, su tutti, dalla Banca mondiale, incentrato – spiegano da Oxfam – sulla necessità di fare leva sulle risorse del settore privato per raggiungere obiettivi climatici e di sviluppo nei contesti più fragili del pianeta. Un paradigma tradotto in una strategia orientata a garantire maggiore certezza del diritto nei Paesi destinatari di risorse private, a mitigare i rischi politici e finanziari degli investimenti e a promuovere la cartolarizzazione dei debiti. “La strategia di incentivazione dei capitali privati ha impattato negativamente sulle risorse pubbliche disponibili e non ha portato ai risultati promessi. E non è il caso di stupirsene – osserva Petrelli –. Gli incentivi al settore privato – sotto forma di sussidi o misure di mitigazione dei rischi di investimento – non sono mai stati accompagnati da forti condizionalità o regolamentazioni con forza di legge che permettesse di arginare lo strapotere dei monopoli privati e i comportamenti anti-competitivi, forieri di rendite immeritate e crescente concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi. Sarebbe miope continuare a insistere con questo approccio che ha fin qui impedito ai Governi di perseguire con successo, attraverso un quadro di politiche pubbliche, obiettivi come la creazione di posti di lavoro dignitosi, l’uguaglianza di genere o il contrasto alla fame”.
In occasione della Conferenza di Siviglia, Oxfam chiede ai Governi di invertire la rotta, affrontando di petto le elevate e crescenti disuguaglianze di benessere e ripensando alla radice il sistema di finanziamento per lo sviluppo.
Guardando al nostro Paese, sottolinea Petrelli, “è positivo che l’Italia, assieme alla maggioranza dei Paesi che parteciperanno alla Conferenza di Siviglia, sia per la riconferma dell’impegno dello 0,70% per gli aiuti”. “Ma è ora necessario che alle dichiarazioni di intenti seguano i fatti, considerando che il nostro Paese è ancora ben lontano da questo obiettivo, fermo allo 0,28% di Aps”, ammonisce. “Chiediamo inoltre che l’Italia abbia più coraggio e stringa alleanze strategiche con altri Paesi per combattere le disuguaglianze e contrastare l’attacco in corso al sistema multilaterale, favorendo processi più paritari e democratici, attraverso cui affrontare sinergicamente le questioni del debito, degli aiuti e di una tassazione globale più equa”, conclude Petrelli.