“Anche con la chiusura dell’anno scolastico, continuano a emergere segnalazioni drammatiche. Ragazze e ragazzi tramite il nostro numero verde ci raccontano di essere stati ‘spogliati’ digitalmente tramite app basate sull’IA, con immagini false e sessualmente esplicite che circolano nei gruppi privati tra compagni. L’obiettivo è sempre lo stesso: ridicolizzare, isolare, ferire. Ma il danno va ben oltre lo schermo: è psicologico, relazionale, identitario”. Lo dichiara il fondatore e presidente di Meter, don Fortunato Di Noto, il giorno dopo la presentazione a Palazzo Chigi del Report “Bullismo e cyberbullismo nei rapporti tra i ragazzi” dell’Istat.
“L’Intelligenza artificiale – sottolinea da Meter – non è solo uno strumento di innovazione, ma può diventare un’arma nelle mani sbagliate. Sta nascendo una nuova forma di cyberbullismo evoluto: giovani che utilizzano tecnologie come deepnude e deepfake a sfondo sessuale per umiliare, ricattare e isolare i coetanei”. Nell’ultimo Dossier dell’associazione, condotto monitorando chat e canali, sono state individuate 3.000 vittime di deepnude. Un numero già allarmante, che però rappresenta solo la punta dell’iceberg, la maggior parte delle vittime resta in silenzio, imprigionata nella vergogna. “Non riesco a dormire la notte, ho paura che quell’immagine possa uscire fuori. Non voglio più andare in spiaggia, non voglio più uscire”, scrive una ragazza di 15 anni, vittima di un deepnude creato da un compagno.
“Il bullismo non è più solo nei corridoi delle scuole”, osserva don Di Noto: “È nei dispositivi, nei messaggi, negli algoritmi che trasformano l’umiliazione in file condivisibili con un clic. L’IA, se lasciata senza controllo, moltiplica l’impatto delle violenze e rende l’aggressione più subdola, invisibile, ma devastante”.
Meter “accoglie con grande favore” il lavoro svolto dall’Istat. I numeri parlano chiaro: oltre 1 ragazzo su 2 (68,5 %) tra gli 11 e i 19 anni ha subito almeno un episodio offensivo, aggressivo, di esclusione o di umiliazione da parte dei coetanei, online o offline; il 21 % subisce questi comportamenti più volte al mese; l’8 % dei ragazzi è vittima ogni settimana: una violenza sistemica, non occasionale.
“Grazie al lavoro dell’Istat e all’attenzione dei ministri Roccella e Valditara, oggi – viene evidenziato da Meter – l’Italia ha una base solida per agire concretamente”. L’associazione è parte del Tavolo tecnico per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo, del Dipartimento per le politiche della famiglia, continuando a portare la voce delle vittime e delle famiglie nelle sedi istituzionali, affinché questi dati non restino inascoltati ma si traducano in azioni efficaci.