(Bruxelles) “La sicurezza dell’Europa è interconnessa con la sicurezza dell’Ucraina. Per questo continuiamo a impegnarci per una pace giusta e duratura, aprendo la strada all’adesione all’Ue: lo ha affermato il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, chiudendo il vertice dei 27 a Bruxelles. “Il governo ucraino sta portando avanti le riforme a un ritmo impressionante. Ora è quindi il momento di intensificare il nostro lavoro e avanzare sulla strada verso l’adesione all’Unione europea”. Ma Costa non fa i conti con il premier magiaro Orban, contrario all’avvicinamento Ungheria-Ucraina, sempre più su posizioni filo-russe, tanto da non firmare il documento finale del Consiglio sull’Ucraina. Costa aggiunge: “Continuiamo a esercitare pressioni sulla Russia. Abbiamo adottato 17 pacchetti di sanzioni. E il lavoro per l’attuazione di un nuovo, incisivo pacchetto è a buon punto”.
Poi passa al Medio Oriente: “Il cessate il fuoco tra Israele e Iran è un passo importante verso il ripristino della stabilità nella regione. Ora dobbiamo concentrarci su una diplomazia efficace. E qui l’Europa ha un ruolo da svolgere. Per garantire – in modo duraturo e sostenibile – che all’Iran non sia mai permesso di acquisire un’arma nucleare. Rispettando pienamente il Trattato di non proliferazione”. “Qualsiasi pace globale e sostenibile in Medio Oriente richiede una soluzione duratura a Gaza. La situazione umanitaria lì è catastrofica e i diritti umani vengono violati. La verifica del rispetto da parte di Israele del nostro Accordo di associazione congiunto lo ha confermato. È una situazione inaccettabile. I nostri ministri degli Esteri discuteranno i prossimi passi a luglio. Nel frattempo, dobbiamo avviare un dialogo franco con Israele, per uscire da questa crisi e cambiare la situazione sul campo. E naturalmente, non possiamo mai dimenticare che Hamas deve liberare immediatamente gli ostaggi rimasti. La nostra strategia globale è chiara: per una vera pace in Medio Oriente, è essenziale rendere concreta la soluzione dei due Stati”.
Infine un accenno sulla competitività economica europea “da migliorare”.