Sanità: Emergency, in Italia migliaia di persone tra cui minori figli di immigrati “irregolari” e inoccupati esclusi dal Ssn

Nonostante il diritto alla salute sia sancito dalla Costituzione italiana, le barriere burocratiche, amministrative e socio-economiche impediscono a migliaia di persone, in particolare minori figli di cittadini “irregolari” e inoccupati, l’accesso alle cure sanitarie in Italia. A denunciarlo è Emergency, che dal 2006 opera nel nostro Paese con ambulatori fissi e mobili dedicati alle fasce più fragili della popolazione. Nel 2024, Emergency ha accolto 10.537 pazienti, offrendo gratuitamente oltre 45.000 prestazioni sociosanitarie, ma le difficoltà per l’accesso alle cure sono rimaste una delle principali criticità. Le problematiche rilevate da Emergency riguardano in particolare i minori figli di cittadini non regolari, che in molte Regioni non riescono a usufruire dei servizi sanitari di base. Nonostante la legge italiana preveda il diritto all’iscrizione al Servizio sanitario nazionale (Ssn) per tutti i minori, le difficoltà amministrative e le disparità regionali limitano questo diritto, costringendo molti bambini a ricorrere solo al Pronto Soccorso, mentre i minori italiani e regolarmente soggiornanti godono di una cura pediatrica continua. Altra grave difficoltà riguarda le persone inoccupate, sia italiane che straniere, che non possono beneficiare delle esenzioni ticket per disoccupazione, se non hanno mai lavorato.
Nel 2024, Emergency ha riscontrato che molte persone, pur essendo iscritte al Ssn, non sanno di avere diritto all’esenzione dal ticket sanitario o alle esenzioni sui farmaci, e sono costrette a rinunciare alle cure per motivi economici. L’organizzazione ha ottenuto alcuni successi legali, come l’estensione del diritto all’esenzione E02 per gli inoccupati in Lombardia, ma la situazione resta complessa e disomogenea. Nel 2024, Emergency ha registrato 28.744 problematiche legate alla difficoltà di accesso alle cure, tra cui ostacoli burocratici, barriere linguistiche e difficoltà economiche e sociali. La maggior parte dei pazienti (47%) proveniva da Paesi extra Ue con permesso di soggiorno, ma il 30% era composto da persone senza permesso, mentre il 15% erano italiani. Le patologie più comuni riscontrate nei pazienti includono malattie osteomuscolari, problemi cutanei e odontoiatrici, ipertensione, diabete e disturbi delle vie respiratorie. Il programma di Emergency, che si svolge principalmente a Milano, Brescia, Marghera, Ragusa, Polistena, Sassari, Castel Volturno e Napoli, continua a garantire il diritto alla salute a persone provenienti da 114 Paesi. Tuttavia, la difficoltà di accesso alle cure e l’esclusione da parte del sistema sanitario nazionale sono un riflesso delle barriere strutturali che persistono, anche a distanza di quasi vent’anni dalla sua attivazione. “Le difficoltà burocratiche e amministrative sono ancora un ostacolo per l’accesso alle cure, soprattutto per chi ha un status amministrativo precario. Il nostro lavoro ha dimostrato che l’accesso alle cure non è un diritto universale per tutti, ma una lotta quotidiana”, afferma Michele Iacoviello, vice direttore di Programma Italia di Emergency. L’organizzazione chiede “una riforma del sistema sanitario che garantisca a tutti, indipendentemente dalla condizione amministrativa, un accesso equo e universale alle cure”.

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