Riviste: San Francesco patrono d’Italia, nel numero in uscita la mostra “Revoir Cimabue” a Louvre e la Giornata internazionale della donna

(Foto Sacro Convento di San Francesco)

“Se ci rivolgiamo a Cimabue come ad un artista geniale, uno dei più grandi della storia dell’arte, ci accorgiamo che incarna il processo di passaggio da un’astrazione, venuta dal mondo orientale, alla pittura naturalistica”. A racchiudere in poche parole la straordinaria importanza nella storia dell’arte di Cenni di Pepe – meglio conosciuto come Cimabue – è Thomas Bohl, conservatore del dipartimento di Pittura del Museo del Louvre e curatore della mostra “Revoir Cimabue, Aux origines de la peinture italienne”. È dedicata proprio a uno dei maggiori pittori che ha affrescato la basilica di San Francesco in Assisi la sezione Arte del numero di marzo della rivista San Francesco patrono d’Italia, uscita oggi. Fino al 12 maggio 2025 il Museo parigino ospiterà una mostra che raccoglie oltre 40 opere messe in dialogo con la Maestà e La Derisione di Cristo, entrambe sottoposte ad un importante restauro terminato alla fine del 2024. La mostra vuole mettere in luce l’eccezionale novità dello stile di Cimabue e la straordinaria inventiva con cui rinnovò la pittura, tracciando il racconto affascinante di un nuovo inizio. Senza dimenticare il forte legame che lega il pittore di Firenze con Assisi e i francescani.
La Giornata internazionale della donna dell’8 marzo è stata anche l’occasione per dedicare una riflessione sul ruolo delle donne nella società e nella Chiesa, grazie al contributo della teologa e docente Cristina Simonelli.
Con Maria Letizia Mannella, procuratrice aggiunta del quinto dipartimento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, il focus si è spostato sul grande tema della violenza di genere, a partire dalla legge 19 luglio 2019, n. 69 nota come “Codice Rosso”.
“Se si riflette sul passato – sottolinea Mannella -, si capisce quanto il percorso sia stato lungo: basti pensare che il delitto d’onore, previsto dal Codice penale, è stato abrogato solamente nel 1981. Ciò evidenzia come il Codice Rosso abbia rivoluzionato la mentalità delle persone, segnando un punto di svolta nel riconoscimento di questi fatti come problemi della società. Ma si deve continuare, soprattutto nell’ambito dell’educazione: continuare a fare riflettere i giovani sulla violenza di genere è una tappa importante per il cambiamento”.
A partire da questo numero della rivista ha inizio la rubrica dal titolo “Accadde 100 anni fa”: come nel 1922 la rivista nacque per accompagnare i lettori fino al settimo Centenario della morte di san Francesco, così, mese per mese, si racconterà quello che accadeva nel 1925, fino ad arrivare al 1926 e, dunque, al 2026, anno dell’ottocentesimo anniversario della morte di san Francesco. Nel primo numero della rubrica si racconta l’inizio della “medievalizzazione” della città di Assisi in vista della grande ricorrenza del 1926.

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