La diocesi di Porto, in collaborazione con le équipe di assistenza spirituale e religiosa attive nei sei istituti di pena territoriali e con alcune associazioni locali impegnate ad offrire sostegno ai detenuti (associação “Foste Visitar-me”, associação “Inclusos”, Obra Vicentina de apoio aos reclusos e grupo “Voluntariado em Matosinhos”), annuncia la realizzazione di varie iniziative giubilari a favore delle persone in regime di detenzione. È stato lanciato il concorso “(Ri)Animare la speranza” rivolto a “tutte le persone private della libertà nelle sei carceri della diocesi di Porto, in ambiti quali la prosa, la poesia, il disegno, la pittura e la scultura, al fine di valorizzare le capacità dei detenuti e, allo stesso tempo, offrire visibilità alle opere vincitrici attraverso alcune mostre itineranti”. “Tutte queste proposte vogliono essere, in sostanza, alcuni segni della realizzazione del giubileo tra i nostri fratelli e sorelle in situazione di privazione della libertà e modi di celebrare l’anno santo che aiutino ad avvicinare la realtà carceraria alla società esterna”, si legge ancora nel comunicato. La diocesi di Porto annuncia altresì l’organizzazione del dibattito “Il perdono rende liberi?”, in programma giovedì 13 marzo alle ore 21.00 a Porto, presso il Centro di riflessione e incontro universitario animato dai gesuiti, e il pellegrinaggio giubilare per le vie della città nella giornata di domenica 16 marzo, che si concluderà con la celebrazione eucaristica alle ore 17.00 presso la chiesa di santa Chiara, presieduta dal vescovo ausiliare di Porto, mons. Roberto Mariz.