“Tutte le analisi ci dicono che lo scenario universitario italiano e non solo è alle soglie di un momento rilevante di cambiamento, ove situarsi consapevolmente e creativamente. È stato, quello in corso ma che già diamo per avvenuto, un anno ancora una volta molto positivo per la nostra università: se si tratta di innovare è bene farlo appunto in queste condizioni, quando non ci si auto contempla, ma ci si mette in movimento”. Lo ha detto il Rettore dell’Università Lumsa, Francesco Bonini, aprendo oggi a Roma, l’anno accademico 2025-2026. Bonini ha tracciato un “bilancio positivo” nonostante “il fatto che la nostra, come tutte le università non statali e non telematiche, cioè libere, sia ancora gravemente penalizzata dall’inerzia normativa in ordine ad almeno due questioni urgenti: Ristoro per le provvidenze per il diritto allo studio; aggiornamento del decreto ministeriale sui requisiti di docenza dei diversi corsi di laurea”. Per Bonini, infatti, “il giusto e significativo aumento degli stanziamenti per il diritto allo studio non è purtroppo stato accompagnato dalla conseguente compensazione ad università, come la nostra, rigorosamente non profit, che a questo punto rischiano di apparire, di fatto contributori netti allo Stato”. “Siamo l’università non statale di medie dimensione – ha proseguito – con la più ampia offerta formativa. È necessario valutare sostenibilità nel medio periodo di questa configurazione e le forme e i modi della sua evoluzione. Qualunque sia la risposta a questa strutturale questione siamo chiamati ad un duplice esercizio, di compattamento dell’offerta in atto e di esplorazione ed eventualmente di investimento in altri contesti, e in ogni caso della dimensione Steam (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arti e Matematica)”, migliorando così l’offerta formativa.