Mons. Stefan Oster, vescovo di Passau, ha parlato dello studio sugli abusi condotto per la sua diocesi, pubblicato l’8 dicembre: in un video ha definito i risultati scioccanti, ma non sorprendenti. “No, noi della diocesi di Passau non eravamo e non siamo migliori sotto questo aspetto”: almeno 700 bambini e adolescenti hanno subito abusi sessuali o fisici da parte di 154 membri del clero negli ultimi ottanta anni. Oster ha ringraziato lo storico Marc von Knorring e il suo team dell’Università di Passau, che in tre anni hanno prodotto un rapporto di circa 400 pagine. La loro ricerca si è basata su 2.400 fascicoli personali di sacerdoti, oltre alle interviste con 25 vittime e quasi 35 altri testimoni contemporanei. Lo studio è intitolato “Abusi sessuali e violenza fisica: aggressioni ai minori da parte del clero cattolico nella diocesi di Passau, 1945-2022”. Oster ha ammesso che, quando legge i singoli fascicoli negli archivi, dove alcuni reati sono descritti in modo più dettagliato rispetto allo studio, è spesso sopraffatto dalla rabbia e dal dolore per ciò che è accaduto e per ciò che è stato possibile: “Posso solo chiedere perdono a nome della Chiesa di Passau. I nostri tentativi di riconciliazione e riparazione non saranno mai sufficienti per alcune persone, date le conseguenze spesso permanenti che ne derivano”. Il vescovo ha ringraziato le vittime che hanno denunziato: “Grazie al loro coraggio, alla loro apertura e alla loro disponibilità a parlare, abbiamo davvero imparato molto”. Ha riconosciuto le carenze degli studi precedenti, e sottolineato che lo studio attuale mostra anche “ciò che abbiamo già imparato”. Afferma poi che l’indagine dimostra che le misure e gli sforzi avviati hanno avuto un effetto, con l’attenzione pubblica sulla questione che ha contribuito in modo significativo al cambiamento. “Come Chiesa, dobbiamo assolutamente attenerci a standard più elevati. Attraverso il nostro ministero, vogliamo testimoniare la presenza salvifica di Dio, non causare danni”, ha sottolineato Oster.