Diritto d’asilo: Migrantes, il sistema di accoglienza italiano è “un’infrastruttura di esclusione”

Il Report 2025 sul diritto d’asilo della Fondazione Migrantes presentato oggi a Roma denuncia il sistema di accoglienza italiano come “un’infrastruttura di esclusione”, fatta di marginalità e “zone di non essere”: dalle “file della vergogna” in Questura alle espulsioni improvvise, dalle segregazioni nei Cpr (Centri di permanenza temporanea) alla rinuncia dei territori ai progetti Sai (Sistema di accoglienza e integrazione). Spazi di disumanizzazione che riducono i migranti a “oggetti amministrati”. Per la prima volta il Report dedica per la prima volta un focus agli Stati Uniti: almeno 12 ordini esecutivi dell’amministrazione Trump hanno generato paura e sfiducia, tanto che l’American Immigration Council parla di “fine del sistema d’asilo”. In Europa, il Patto su migrazione e asilo, in vigore da giugno 2026, accentua la logica del contenimento: procedure accelerate, esternalizzazione dei controlli, estensione del concetto di “Paese terzo sicuro”. L’Italia, chiamata a coinvolgere la società civile nella stesura del piano di attuazione del Patto, non lo ha fatto e non ha ancora reso pubblico il documento. Sul fronte della cooperazione, l’Aiuto pubblico allo sviluppo ha perso la sua funzione originaria di riduzione della povertà, “assumendo un ruolo subordinato alle logiche di sicurezza, controllo migratorio e interesse economico nazionale”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia