Il Patto europeo su migrazione e asilo che entrerà in vigore nel 2026 accentua la logica del contenimento: procedure accelerate, esternalizzazione dei controlli, applicazione estesa del concetto di “Paese terzo sicuro”. Lo ha ricordato questa mattina a Roma Adele Del Guercio, docente all’Università di Napoli L’Orientale, durante la presentazione alla Pontificia Università Gregoriana della IX edizione del Report 2025 su “Il Diritto d’asilo” della Fondazione Migrantes. “In questa riforma, che si compone di nove Regolamenti e una Direttiva, è generalizzata una tendenza – ha spiegato la docente – all’esclusione e alla disumanizzazione dei migranti verso i margini del territorio”. Il rischio, secondo Del Guercio, è da un lato una tendenza al ribasso nella tutela dei diritti degli stranieri e dall’altro una limitazione di fatto del diritto d’asilo, con preoccupanti conseguenze per i minori stranieri non accompagnati. “I meccanismi individuati con l’obiettivo di tutelarne la posizione di vulnerabilità sembrano molto generici – ha specificato – per fornire una protezione efficace dei loro diritti”. “La frontiera diventa centrale – ha aggiunto – ma si sposta ai confini esterni dell’Unione europea, dove si sono dislocati i punti di crisi determinando un nuovo approccio al diritto d’asilo”. Quanto al concetto di Paese terzo sicuro, per la docente la “riforma che entrerà in vigore prevede un meccanismo di reinsediamento delle persone in Stati che non hanno alcun collegamento con loro”.