Oggi, martedì 9 dicembre, presso l’aula del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, a Caserta, è stato presentato il Dossier regionale sulle povertà 2025 della Delegazione regionale Caritas Campania.
Don Carmine Schiavone, incaricato regionale della Caritas, ha ricordato che il Dossier non è soltanto una raccolta di dati, ma uno strumento di discernimento per aiutare le comunità a “abitare” le povertà del territorio, riconoscendo in esse un appello alla responsabilità e alla giustizia.
Il cuore dell’incontro è stata la presentazione del Dossier affidata al coordinatore scientifico, il sociologo Ciro Grassini, che da anni guida il lavoro degli Osservatori sulle povertà delle Caritas diocesane campane.
Dai numeri emerge una Campania segnata da un calo demografico costante (circa 250mila residenti in meno dal 2012) e da un progressivo invecchiamento, pur restando una delle regioni più giovani d’Italia. Al 1° gennaio 2025 i residenti sono 5.575.025, con oltre la metà concentrata nell’area metropolitana di Napoli e con differenze marcate tra le province interne e quelle costiere.
La povertà, ha spiegato Grassini, assume forme educative, relazionali, sanitarie e abitative, e sempre più spesso è una condizione che si prolunga nel tempo, coinvolgendo intere famiglie e talvolta più generazioni.
Una sezione specifica del Dossier è dedicata alla presenza dei cittadini stranieri, che in Campania rappresentano poco più del 5% della popolazione e contribuiscono in modo significativo a sostenere il tessuto produttivo e demografico regionale. Le comunità ucraine, romene, marocchine, srilankesi e bangladesi sono tra le più numerose, con profili differenti a seconda dei territori e dei settori lavorativi.
Ampio spazio è riservato anche al racconto dell’impegno delle Caritas diocesane: centri di ascolto, mense, servizi per persone senza dimora, percorsi di accoglienza per migranti, progetti di accompagnamento lavorativo e abitativo, esperienze di Servizio civile che coinvolgono ogni anno centinaia di giovani. Queste opere – si legge nel volume – non si limitano a “dare aiuto”, ma costruiscono relazioni, mettono in rete risorse, educano alla corresponsabilità e diventano veri “luoghi di Chiesa”, in cui la carità è metodo pastorale e stile di evangelizzazione.
Franco Esposito, dell’équipe immigrazione del Gruppo regionale Caritas Campania, ha approfondito il tema delle migrazioni e delle nuove vulnerabilità legate ai minori, al lavoro e all’abitare, e Roberto Fico, presidente della Regione Campania, ha sottolineato la necessità di un dialogo strutturato tra istituzioni e Terzo settore per politiche sociali più attente ai territori e alle fasce più fragili della popolazione.
Mons. Antonio De Luca, vescovo di Teggiano-Policastro e delegato Cec per il servizio della carità, ha portato il saluto del presidente della Cec, mons. Antonio Di Donna, e dei vescovi campani. Nelle conclusioni ha ricordato che dietro ogni cifra del Dossier c’è un volto, una storia, un nome, e che la Chiesa è chiamata a una “carità intelligente, organizzata e corresponsabile”, capace di mettere insieme comunità cristiane, istituzioni e realtà civili perché nessuno si senta solo.