Leone XIV: a organizzatori e artisti del Concerto con i poveri, “noi non siamo i nostri beni e le nostre cose”

“La felice intuizione di Papa Francesco sta diventando una bella tradizione, che si inserisce nel contesto della preparazione al Santo Natale, in cui celebriamo il Signore Gesù Cristo che si fa vicino e povero per noi”. Così il papa ha definito la sesta edizione del Concerto dei poveri, in programma domani in Aula Paolo VI alla presenza del Santo Padre. “Che bello poter dire con il cuore e la mente: Dio è carità, è amore!”, ha esclamato Leone XIV ricevendo in udienza gli organizzatori e gli artisti che partecipano all’evento: “Guardando a Lui possiamo imparare ad amare come Egli ci ha amato; possiamo scoprire che il comandamento dell’amore risponde alle nostre necessità più autentiche, perché è quando amiamo che realizziamo veramente noi stessi”. Il Concerto con i poveri, allora, “non è soltanto un’esibizione di bravi artisti o una semplice rassegna musicale, per quanto bella possa essere, e neanche un momento di solidarietà per sistemare la nostra coscienza di fronte alle ingiustizie della società”: “Vorrei che, partecipando a questo appuntamento, ricordassimo le parole del Signore: ‘Tutto quello che avete fatto a uno di questi miei fratelli più piccoli lo avete fatto a me’. È così! Se amiamo concretamente chi ha fame e sete, chi è senza vestiti, malato, straniero, carcerato, noi stiamo amando il Signore”. Il Vangelo, infatti, “ci ricorda che la dignità degli uomini e delle donne non si misura in ciò che possiedono: noi non siamo i nostri beni e le nostre cose, bensì figli amati da Dio; e questo stesso amore dev’essere la cifra del nostro agire nei confronti del prossimo. Per questo, nel nostro Concerto i fratelli e le sorelle più fragili occupano i primi posti”.

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