Nei giorni 2 e 3 dicembre i Vescovi della Calabria si sono riuniti per una sessione della Conferenza Episcopale Calabra (Cec) presso il Seminario regionale “San Pio X” di Catanzaro e hanno partecipato alla solenne inaugurazione dell’Anno accademico del nuovo Istituto Teologico Calabro “S. Francesco di Paola”, nella mattinata di mercoledì 3, in cui la riflessione sul tema: “Fine vita. Riflessione teologico-pastorale” è stata guidata da mons. Ignazio Sanna. Nel comunicato finale diffuso oggi i vescovi calabri rivolgono “un pensiero beneaugurante al Presidente della Giunta Regionale e del Consiglio regionale e a tutti gli eletti, auspicando rinnovato impegno e determinazione a servizio della nostra Regione e in particolare di coloro che vivono situazioni di maggiore fragilità e bisogno”. I Vescovi, poi, esprimono “preoccupazione per la grave situazione in cui versa il mondo a causa dei numerosi conflitti che lo tormentano e si sono uniti alla preghiera del Santo Padre per implorare da Dio la conversione dei cuori, impegnandosi attivamente a costruire occasioni e percorsi di educazione alla pace”. Nel comunicato, inoltre, viene ribadito che “lo stile sinodale e il lavoro delle Commissioni regionali costituiscono la strada maestra e il giusto metodo di confronto per un fruttuoso cammino comune delle Chiese di Calabria”. I vescovi hanno riflettuto sulla situazione del Tribunale ecclesiastico regionale e dell’Istituto teologico “San Francesco da Paola”, e ascoltato la testimonianza di un gruppo di giovani universitari che hanno organizzato un progetto di riflessione sulla figura e l’opera di Giuseppe Dossetti. Ricevuti anche i responsabili dell’Agesci Calabria. A riguardo sono stati nominati il nuovo Assistente regionale Agesci, don Claudio Albanito, dell’arcidiocesi di Cosenza – Bisignano, e quello degli Scout d’Europa, don Antonino Sgrò, dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova. Tra i temi affrontati anche quello dell’educazione missionaria delle Chiese di Calabria, progettando iniziative comuni verso le missioni estere, e la maggior cura e attenzione pastorale verso i migranti.