Nuovo Codice di Camaldoli: dibattito a Milano sulla “nuova Europa”. Tra gli ostacoli governi e partiti sovranisti

(Foto Ambrosianeum)

Un “progetto aperto” per “capire come andare avanti” (Nerozzi); la necessità di “un cambio di passo nella governance” e di “coinvolgere i cittadini” (Parisi); “un’Europa che deve ritrovare la sua strada, per tornare a essere protagonista, pur in un’epoca di sovranismi” (Cerniglia). Tre rapidi passaggi delle relazioni tenute ieri sera all’incontro dal titolo “Verso una Camaldoli europea”, promosso a Milano da Fondazione Ambrosianeum, Parlamento europeo-Ufficio di Milano, associazione Nuova Camaldoli aps. Al centro dell’attenzione il documento “Un Codice per una nuova Europa” che ha visto la luce lo scorso settembre proprio nell’antico monastero umbro, con oltre 100 docenti, esperti, rappresentanti di associazioni e movimenti cattolici e “laici”, per prefigurare, appunto, una nuova Europa, integrata, in pace, in grado di garantire diritti e produrre benessere, e – non di meno – aperta al mondo. Evidente, e sottolineato dai relatori, il richiamo al Codice del luglio ’43, definito in ambito cattolico in tempo di guerra, che è stato poi uno degli elementi ispiratori della Costituzione Repubblicana.
Tre i relatori, fra gli autori del documento la cui stesura ha richiesto sei mesi di lavoro, e due discussant. Sebastiano Nerozzi, docente di Storia del pensiero economico – Università Cattolica e Segretario del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali, ha trattato delle origini del documento, il processo di scrittura, i soggetti coinvolti, per poi delinearne il contenuto (Introduzione; L’Unione Europea e le sfide del presente; Principi e fondamenti per una nuova Europa; Politiche per un’Europa equa, sostenibile e pacifica). Nicoletta Parisi, docente di Diritto internazionale – Università Cattolica e vicepresidente del Movimento europeo, ha affrontato l’architettura istituzionale dell’Europa, mettendone in luce caratteristiche e limiti politici, per poi indicare possibili passi avanti. Quindi Floriana Cerniglia, docente di Economia politica – Università Cattolica, che coordina assieme a Francesco Saraceno un progetto europeo di monitoraggio sullo stato degli investimenti pubblici in Europa, ha parlato di capacità fiscale dell’Ue, con le sue implicazioni e di una emergenza: la carenza di investimenti pubblici che frena la stessa Ue.
È quindi intervenuto, mediante un videomessaggio, Enrico Letta, già premier italiano e autore del paper sul Mercato unico, toccando alcuni degli argomenti contenuti nel nuovo Codice. A seguire hanno preso la parola Maurizio Molinari, capo Ufficio Parlamento europeo a Milano, e Luca Lionello, della direzione nazionale del Movimento federalista europeo, aggiungendo ulteriori annotazioni in chiave “europeista”
Fra le sottolineature, il pericolo nazionalista che mina dall’interno la costruzione europea (con numerosi partiti e governi che tendono a indebolire l’Ue), la necessità di un lavoro culturale e comunicativo nei confronti dell’opinione pubblica (nel segno di una cittadinanza responsabile), la sollecitazione per una maggior consapevolezza e attivismo del mondo cattolico, “anch’esso attraversato da dinamiche sovraniste”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa