Istruzione: Europa, allarme “Stem”. Al palo corsi universitari in scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. Iscrizioni ferme da dieci anni

In Europa le iscrizioni ai percorsi universitari Stem (sigla inglese che indica Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) restano ferme al palo, nonostante la crescente domanda di competenze tecnico-scientifiche da parte delle imprese. Secondo i dati dello European Stem Observatory di Fondazione Deloitte, solo il 26,5% degli studenti universitari europei sceglie corsi in ambito scientifico e tecnologico, una quota sostanzialmente invariata da oltre dieci anni. Il report, presentato al Parlamento europeo a Bruxelles, si basa su dati Eurostat, Ocse e su oltre 11mila interviste condotte in dieci Paesi, e fotografa un divario strutturale tra offerta formativa e fabbisogni del mercato del lavoro. Più di un’azienda su due segnala difficoltà nel reperire profili adeguati e la carenza è particolarmente forte nei settori strategici, ma i problemi persistono anche sul fronte del genere: nonostante una maggioranza femminile nelle università europee, le donne sono solo il 32,2% tra gli iscritti Stem, con quote che scendono al 27,5% in Ingegneria e al 20,6% in corsi di Informatica (Ict), mentre la parità si registra soltanto in scienze naturali, matematica e statistica.
“Lo studio ribadisce una realtà che non possiamo più ignorare: il futuro dell’Europa dipende dalle Stem”, ha dichiarato la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, richiamando la necessità di “riconoscere quel potenziale, valorizzarlo e tradurlo in risultati concreti”. Per la vicepresidente Antonella Sberna, l’iniziativa è stata occasione per affrontare “una tematica tanto importante quanto complessa: lo sviluppo delle competenze Stem come infrastruttura fondamentale delle transizioni digitale, ecologica e produttiva in corso, una priorità strategica per l’Europa”. Aspetti che colpiscono inevitabilmente il mondo delle imprese: secondo Fabio Pompei, amministratore delegato di Deloitte Central Mediterranean, per far fronte alla stagnazione in termini di iscrizioni ai corsi Stem e al gender gap è necessario “un impegno congiunto tra istituzioni, imprese, famiglie e sistema formativo”, in modo da trasformare queste materie “da nicchia di competenze a motore reale della competitività europea”.

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