“Quando pregate davanti al presepio, chiedete di poter essere come quegli angeli che annunciano la gloria di Dio e la pace agli uomini”. È la consegna del Papa ai ragazzi dell’Azione Cattolica, ricevuti in udienza. “Questa pace è l’impegno di ogni persona di buona volontà, e soprattutto di noi cristiani, che siamo chiamati non solo a essere buoni, ma a diventare migliori ogni giorno”, ha proseguito Leone XIV: “A diventare santi, come Pier Giorgio Frassati – che faceva parte dell’Azione Cattolica – e come Carlo Acutis: vi incoraggio a imitare la loro passione per il Vangelo e le loro opere, sempre animate dalla carità. Agendo come loro, il vostro annuncio di pace sarà luminoso, perché in compagnia di Gesù sarete davvero liberi e felici, pronti a tendere la mano al prossimo, soprattutto a chi è in difficoltà”. “La nascita del Principe della pace ci rivela il senso autentico di questa parola, pace, che non è soltanto un’assenza di guerre, ma un’amicizia fra i popoli fondata sulla giustizia”, ha spiegato il Papa: “Tutti noi desideriamo questa pace per le nazioni ferite dai conflitti, ma ricordiamoci che la concordia e il rispetto iniziano dalle nostre relazioni quotidiane, dai gesti e dalle parole che scambiamo in casa, in parrocchia, con i compagni di scuola e di sport”. “Perciò, prima della santa notte di Natale, pensate a una persona con la quale fare pace”, il consiglio di Leone: “sarà un regalo più prezioso di quelli che si possono comprare nei negozi, perché la pace è un dono che si trova, davvero, solo nel cuore”. “Fare pace è un’azione cattolica per eccellenza, perché è il gesto che ci rende testimoni di Gesù, il Redentore del mondo”, ha concluso il Papa facendo gli auguri ai ragazzi e alle loro famiglie.