Bilancio pluriennale, difesa e sicurezza, migrazioni, Medio Oriente, allargamento ai Balcani e riforme interne: sono fra i temi – oltre all’Ucraina – affrontati durante il Consiglio europeo, iniziato ieri a Bruxelles e conclusosi nella notte. Durante la conferenza stampa tenuta nella notte, il presidente Antonio Costa ha speso qualche parola sul bilancio a lungo termine (Qfp, Quadro finanziario pluriennale). “L’Unione europea si è prefissata un’agenda ambiziosa, incentrata su sicurezza, competitività e coesione sociale. Abbiamo bisogno di un bilancio che ci dia i mezzi per realizzare le nostre ambizioni”. “Stamattina, Ursula [Von der Leyen] e io abbiamo iniziato la giornata incontrando i rappresentanti degli agricoltori, mentre molti erano riuniti qui a Bruxelles. Abbiamo ascoltato le loro preoccupazioni. E voglio dire loro: l’Europa è dalla vostra parte. L’Europa continuerà a sostenervi. Perché tutti attorno al tavolo del Consiglio europeo riconoscono l’importanza strategica dell’agricoltura. Proteggere gli agricoltori europei, proteggere la sicurezza alimentare è un obiettivo fondamentale dell’Unione. E lo affronteremo nei prossimi negoziati sul bilancio”. Va detto che alcune centinaia di persone avevano messo a soqquadro la piazza antistante l’Europarlamento contro l’adozione dell’accordo Mercosur.
Quindi Costa ancora sul Qfp: “Le proposte della Commissione europea rappresentano un ottimo punto di partenza per la discussione. Una nuova architettura adatta a una nuova realtà. Ora è necessario continuare a lavorare su questa base. Il tempo è essenziale. Il nostro lavoro proseguirà a ritmo sostenuto. Dobbiamo creare le condizioni per raggiungere un accordo entro la fine del prossimo anno. Questo è fondamentale per garantire di avere tempo sufficiente per attuare le nostre decisioni e adottare gli atti giuridici. Per preparare le nostre amministrazioni al prossimo ciclo di bilancio del 2028”.
Poi una sortita dai toni forse eccessivamente ottimistici, data la divisione interna al Consiglio su numerosi temi e l’emergere insistente di posizioni antieuropee da diversi Stati: “In conclusione, le decisioni che abbiamo preso oggi gettano le basi per un’Europa più forte, più sicura e più prospera”.