Nella sessione odierna di voti a Strasburgo, il Parlamento europeo ha approvato una serie di misure rilevanti a cominciare dal bilancio per l’anno 2026. Ci sono voluti 419 voti a favore, 185 contrari e 53 astenuti e la firma finale della presidente Roberta Metsola per trasformare in legge il testo che prevede impegni complessivi per oltre 192 miliardi: programmi come Erasmus (istruzione), Horizon (ricerca e innovazione) e RescEu (protezione civile) verranno finanziati dal nuovo piano annuale. Approvate anche una serie di misure a tutela dei minori: con 483 voti favorevoli, 92 voti contrari e 86 astensioni l’Eurocamera propone di fissare a 16 anni il limite d’età per accedere a social network e piattaforme di streaming, vietando poi quei siti web ritenuti dannosi e una serie di pubblicità che rischiano di creare dipendenza, estendendo le norme anche alle piattaforme di gaming e ai software di intelligenza artificiale. La misura più discussa riguarda, però, il rinvio dell’entrata in vigore del regolamento sulla deforestazione, al centro di un vero e proprio scontro politico tra i banchi dell’emiciclo. Con 402 voti favorevoli, 250 contrari e 8 astenuti, il Parlamento ha approvato ancora una volta di un anno lo slittamento delle norme, proponendo inoltre alcune semplificazioni mirate per micro e piccole aziende, chiamate ora a rispettare le regole entro il 30 giugno 2027 mentre per le grandi l’obbligo scatterà dal 30 dicembre 2026. A rendere possibile il rinvio è stata la comparsa di una maggioranza di destra, con i Popolari alleati a Conservatori, Patrioti e Sovranisti anziché alle forze di centrosinistra con cui forma la cosiddetta “maggioranza Ursula”. Il testo torna dunque alla commissione Ambiente del Parlamento, per essere nuovamente negoziato con gli Stati membri in sede di Consiglio.