Caritas Genova ha da poco avviato il progetto “Rut – Fondati sul lavoro”, un’iniziativa che nasce per supportare persone e famiglie che, pur avendo un’occupazione, non riescono a sostenere le spese ordinarie e straordinarie. Quella della povertà che riguarda persone con una occupazione è una realtà sempre più diffusa. Secondo recenti stime, infatti, nel capoluogo ligure una persona su quattro vive in condizioni di vulnerabilità economica e quasi il 10% rinuncia alle cure mediche per motivi economici. Il lavoro, pur rappresentando un fondamento di dignità e partecipazione sociale, per molti non garantisce più una vita dignitosa. Il progetto “Rut” si concentra su due fronti principali: il lavoro povero, che riguarda chi ha redditi insufficienti per far fronte a affitto, bollette e spese quotidiane, e la povertà sanitaria, che colpisce chi non può sostenere costi medici urgenti. Per rispondere a queste esigenze, l’iniziativa prevede prestiti a tasso ridotto o interventi a fondo perduto, modulati sulla reale situazione del beneficiario. A queste misure si affiancano un accompagnamento personalizzato e una valutazione equa e riservata da parte di una commissione dedicata. Come si legge nella pagina del sito di Caritas Genova, possono accedere al progetto persone con un reddito lordo annuo tra 12.000 e 25.000 euro, soglia che si innalza di 5.000 euro in presenza di coniuge o figli a carico, e chi si trova ad affrontare spese mediche o familiari impreviste. Le richieste vengono presentate attraverso sportelli territoriali, mentre i prestiti possono arrivare fino a 3.500 euro, con possibilità di importi maggiori tramite la Fondazione anti usura. A ogni fase viene garantita la massima tutela della privacy e della dignità delle persone. La sperimentazione è partita nel Vicariato di Sestri Ponente, coordinata dalla Società operaia cattolica San Pietro e Paolo e N.S. Assunta, in collaborazione con Caritas e diverse realtà locali. L’obiettivo è testare e perfezionare il modello, per poi estenderlo ad altri territori della diocesi.