È presentato ad Arezzo il Rapporto diocesano sulle povertà 2024, realizzato dalla Caritas insieme all’associazione Sichem e intitolato “Cercando l’invisibile”, per far emergere situazioni di fragilità spesso celate nel territorio. Il documento si basa sui dati del Centro di ascolto diocesano e delle 35 Caritas parrocchiali e mostra l’ampliarsi della cosiddetta “fascia grigia”: 378 persone si sono rivolte per la prima volta ai servizi nel 2024. Le prese in carico nominali sono state 2.086, 19 in meno rispetto all’anno precedente, segno di un quadro stabile in cui alcune persone escono dai percorsi di aiuto mentre altre vi entrano improvvisamente. È confermata la presenza di un nucleo ricorrente di 1.500–1.600 utenti, con un aumento delle situazioni complesse che richiedono interventi personalizzati. Sul piano anagrafico, gli italiani rappresentano il 35,2% degli utenti, seguono Marocco (12,8%), Romania (8,7%), Albania (6,6%) e Nigeria (5,4%); le donne sono il 53,4%. Il 23,8% dei richiedenti ha più di 60 anni, spesso con difficoltà economiche e problemi sanitari; il 33,1% ha figli minori per un totale di 1.211 minori sostenuti indirettamente. Il 58,3% vive in affitto, il 4,3% è senza alloggio. Il 62,3% risulta disoccupato o inoccupato. Le problematiche registrate sono 2.889, per il 67,2% di natura economica. Nel 2024 il Centro di ascolto ha accolto 470 famiglie, l’ambulatorio medico ha effettuato 399 visite e le mense hanno erogato 23.401 pasti. Le strutture di accoglienza hanno ospitato complessivamente 93 persone.