Leone XIV in Libano: mons. Essayan (vicario apostolico di Beirut), “viene nel Paese, ma pensa a tutto il Medio Oriente”

(Foto screenshot conferenza stampa Oeuvre d’Orient)

“Il Papa viene in Libano, ma pensa a tutto il Medio Oriente”. Lo ha detto mons. César Essayan, vicario apostolico di Beirut per i cattolici latini, parlando questa mattina della visita apostolica di Papa Leone XIV ad una conferenza stampa organizzata a Parigi dall’Oeuvre d’Orient. Il vicario ha ricordato l’esortazione apostolica post-sinodale di Giovanni Paolo II “Una speranza nuova per il Libano” e che “Papa Benedetto XVI firmò l’esortazione apostolica per il Medio Oriente proprio qui in Libano”. “Papa Francesco, pur non potendo venire, dedicò al Libano una giornata intera di digiuno, preghiera e riflessione, invitando i capi delle chiese in Vaticano il 1° luglio 2021. Ora Papa Leone ritorna in Libano, nel suo primo viaggio apostolico” e lo farà sotto il motto “Beati gli artigiani di pace”. “Il Papa – spiega il vicario Essayan – ci invita a metterci al lavoro. La pace non scende dall’alto: è un dono di Dio, ma richiede una risposta interiore. In un certo senso ci chiede: cosa abbiamo fatto delle esortazioni apostoliche passate? Cosa abbiamo fatto, come Chiesa del Libano, di tutto ciò che ci è stato affidato dai papi precedenti? Come vogliamo impegnarci per la pace, come vogliamo stimolare questo impegno insieme agli altri capi religiosi e alle altre religioni?”. “Il Libano – incalza il vicario – è un Paese cerniera per il Medio Oriente”. E a questo riguardo, rispondendo anche ad una domanda sulla sicurezza del viaggio, mons. Essayan ha detto: “Nessun Paese vicino al Libano offre sufficiente sicurezza per il Papa. Certamente non poteva andare a Gaza o in Israele. Anche in Siria in questo momento è troppo difficile. Questo è l’unico Paese che gli offre questa opportunità unica permettendogli di trasmettere un messaggio potente a tutti”.

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