Conflitti, cambiamenti climatici e violenza diffusa rischiano di condannare a morte 30 milioni di bambini nei prossimi 5 anni, anche a causa della parallela diminuzione dei fondi per la cooperazione internazionale. La denuncia arriva da Fondazione Cesvi che, in occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia, ricorda che, solo nell’ultimo anno, il taglio dei finanziamenti ha messo a rischio i servizi e i progetti di lotta alla fame e alla malnutrizione di cui beneficiano oltre 14 milioni di minori, rischiando di lasciare senza assistenza 2,3 milioni di bambini affetti da deperimento acuto e di causare fino a 369mila decessi infantili in più, oltre mille al giorno. Attualmente, nel mondo, sono quasi 40 milioni i bambini con meno di 5 anni che soffrono di malnutrizione acuta mentre circa 1 miliardo di minori è esposto a shock climatici e ambientali con quasi il 90% del carico globale delle malattie associate ai cambiamenti climatici, al degrado ambientale e all’inquinamento che ricade proprio sui più piccoli. A questo si aggiunge la violenza causata dall’uomo: nell’ultimo anno le Nazioni Unite hanno rilevato oltre 41mila gravi violazioni contro i bambini durante conflitti armati conflitti tra cui quasi 12mila casi di uccisione o mutilazione e oltre 7.400 casi di reclutamento o utilizzo di minori come soldati e quasi 5mila casi di rapimento. I conflitti nella Striscia di Gaza, in Sudan, in Myanmar e in Burkina Faso sono stati i più letali per i bambini.
Complessivamente, sono oltre 500 milioni i minori che vivono in zone colpite da intensi conflitti, di cui 218 milioni nella sola Africa, dove ben il 32,6% del totale dei bambini risiede in zone colpite da violenza armata. Tra i contesti più drammatici, il Sudan, il Paese con la più grave crisi umanitaria al Mondo (30,4 milioni di persone, più di 3 sudanesi su 5, con bisogni umanitari urgenti), dove la guerra ha stravolto la vita di 24 milioni di bambini esponendoli anche ad uccisioni, mutilazioni, rapimenti, violenze sessuale e reclutamento da parte di gruppi armati e dove più di 12 milioni di persone sono a rischio di violenza di genere e abusi.
“Queste tragedie – sottolinea il direttore generale di Cesvi Stefano Piziali – non sono eventi isolati, ma parte di una crisi globale che colpisce l’infanzia in ogni continente. Nella giornata dedicata ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza rinnoviamo l’attenzione verso il riconoscimento e il rispetto dei loro diritti fondamentali a prescindere dalla parte del mondo in cui sono nati”. La Fondazione ricorda che nell’ultimo anno Cesvi ha sostenuto oltre un milione di bambini in 28 Paesi del mondo, anche attraverso il programma dedicato all’infanzia “Case del Sorriso”. In Italia, si trovano a Napoli (quartiere di San Pietro a Patierno), a Bari (quartiere San Paolo) e a Siracusa (vicino al quartiere periferico di Mazzarona), tutti territori particolarmente esposti al rischio di maltrattamento infantile.