“La decarbonizzazione è un atto di giustizia, di amore per i poveri e di speranza per le generazioni future come ci ha indicato Papa Francesco. Questo impegno esprime anche la nostra solidarietà con coloro che subiscono le conseguenze di conflitti spesso alimentati dalla dipendenza dai combustibili fossili, un tema affrontato più volte anche da Papa Leone XIV che ha chiesto di porre rimedio al fatto che la ‘nostra terra sta cadendo in rovina’”. Lo ha dichiarato il card. Augusto Paolo Lojudice annunciando il disinvestimento dell’arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza. Oggi, mentre a Belém, in Brasile, è in corso la 30ª Conferenza delle parti (Cop30), 60 istituzioni religiose di tutto il mondo hanno annunciato il loro disinvestimento dalle compagnie di combustibili fossili.
Ad evidenziare che la scelta del disinvestimento in Italia sia sempre più legata alla coerente decisione delle diocesi di impegnarsi nelle Comunità energetiche rinnovabili come scelte comunitarie, è il vescovo di Lucca, mons. Paolo Giulietti: “Al progetto delle comunità energetiche, si aggiunge l’adesione ai processi di investimento ‘fossil free’. Spero che tutta la nostra comunità diocesana faccia passi in avanti in direzione di una sostenibilità che esprime rispetto per il creato e amore per il Creatore”. Su questa linea anche la diocesi di Cremona che a firma di Eugenio Bignardi, direttore dell’Ufficio Pastorale sociale e lavoro, afferma: “Il nostro impegno al disinvestimento dal fossile, scelta fondamentale per la transizione energetica, si è concretizzato anche in un lavoro capillare di coordinamento per la realizzazione di Cer che vedono le parrocchie promotrici, assieme a Comuni e ad Enti del Terzo settore e Fondazioni; sono 72 gli enti sino a oggi coinvolti con il progetto Comunità energetiche rinnovabili (Cer) promosso dalla diocesi di Cremona grazie alla costituzione, a fine dell’anno 2024, di 6 Cer sul territorio diocesano in 27 comuni delle province di Cremona, Bergamo e Mantova. Realtà già operative e pronte a raccogliere l’adesione dei privati cittadini e delle piccole e medie imprese. A queste CER si aggiungerà presto una settima comunità per la città di Cremona, sul medesimo modello organizzativo delle altre già costituite”. Nell’ultima conferenza stampa, in occasione dell’avvio del progetto di costituzione della Cer ‘Città di Cremona’ il vescovo Antonio Napolioni, ha sottolineato come “la sfida ambientale e quella di una economia di solidarietà, la cura dei processi democratici e partecipativi sono questioni che non possono vederci distratti o disimpegnati, né ideologicamente divisi, perché è in gioco il futuro dell’umanità nella sua casa comune”.
Rispetto al legame tra disinvestimento dai combustibili fossili e migrazioni, Emanuele Selleri, direttore esecutivo dell’Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo sviluppo (Ascs) e già responsabile di Casa Scalabrini 634, la struttura romana che ospita richiedenti asilo e rifugiati dove Ascs ha sede, sottolinea che “crediamo come associazione che lavora e vive al fianco di migranti e rifugiati che il cambiamento climatico sia una delle cause più tragiche delle migrazioni forzate e non possiamo girarci dall’altra parte in questo momento così delicato”.