I dati raccolti sugli abusi sui minori “delineano un quadro estremamente preoccupante anche in Italia, dove una parte significativa degli abusi continua a rimanere nascosta, soffocata dalla paura di denunciare”. La denuncia viene da Telefono Azzurro in occasione della Giornata internazionale per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e gli abusi, in occasione dell’incontro “La forza della rete: conoscere per proteggere” in programma oggi a Palazzo Montecitorio a Roma. Il report “Minorenni vittime di abusi” del Ministero dell’Interno, ricorda Telefono Azzurro, “mostra come alcune forme di reato registrino lievi flessioni nel primo semestre del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: l’adescamento di minorenni cala del 16% (da 360 a 304 casi) e gli atti sessuali con minore diminuiscono del 5% (da 273 a 260)”. Ma questo apparente miglioramento viene drasticamente oscurato da un altro dato: “Le violenze sessuali aumentano dell’11%, passando da 2.352 a 2.609 casi. La situazione resta drammatica anche per la violenza sessuale aggravata, che pur segnando un lieve calo del 2% (da 526 a 518 episodi), continua a colpire duramente i minori”. Si osserva “una diminuzione del 24% dei casi avvenuti nelle scuole (da 55 a 42), mentre la violenza sessuale di gruppo cresce del 14%, da 58 a 66 episodi”. Secondo gli stessi dati ministeriali, “le vittime sono in prevalenza femmine e quasi sempre adolescenti: nell’adescamento e negli atti sessuali con minore, circa l’80% ha intorno ai 14 anni; nelle violenze semplici e aggravate, oltre la metà ha tra i 15 e i 17 anni. Gli autori dei reati sono soprattutto uomini italiani tra i 35 e i 64 anni (circa il 60%), ma nella violenza di gruppo compare anche un dato inquietante: il 42% degli autori ha tra i 14 e i 17 anni”. Molti abusi avvengono inoltre “in famiglia, all’interno di quelle mura che dovrebbero proteggere, non ferire”.
Sul fronte digitale, la Polizia Postale rileva “un’esplosione dei casi di pedopornografia, aumentati del 47% tra il 2020 (3.243 casi) e il 2021 (5.316 casi). L’adescamento online rappresenta il 10% del totale dei casi trattati e colpisce soprattutto i più vulnerabili: i preadolescenti tra i 10 e i 13 anni, con 306 vittime solo nel 2021”.