“Credere nella morte e risurrezione di Cristo e vivere la spiritualità pasquale infonde speranza nella vita e incoraggia a investire nel bene”. Ne è convinto il Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi, dedicata al rapporto tra la Risurrezione di Cristo e le sfide del mondo attuale, ha esortato ad “amare e alimentare la fraternità, che è senza dubbio una delle grandi sfide per l’umanità contemporanea, come ha visto chiaramente Papa Francesco”. “La fraternità nasce da un dato profondamente umano”, ha spiegato Leone XIV: “Siamo capaci di relazione e, se lo vogliamo, sappiamo costruire legami autentici tra di noi. Senza relazioni, che ci sostengono e che ci arricchiscono sin dall’inizio della nostra vita, non potremmo sopravvivere, crescere, imparare”. “Esse sono molteplici, diverse per modalità e profondità”, ha proseguito Leone, “ma certo è che la nostra umanità si compie al meglio quando siamo e viviamo insieme, quando riusciamo a sperimentare legami autentici, non formali, con le persone che abbiamo accanto”. “Se siamo ripiegati su noi stessi, rischiamo di ammalarci di solitudine, e anche di un narcisismo che si preoccupa degli altri solo per interesse”, il monito del Papa: “L’altro si riduce allora a qualcuno da cui prendere, senza che siamo mai disposti davvero a dare, a donarci”.