Bolivia: vescovi, crisi attuale “ha distrutto il Paese”, necessario impegno di tutti i cittadini per “cambiamento strutturale”

(Foto Ceb)

“Pellegrini di speranza” è il titolo del messaggio al popolo di Dio, diffuso ieri, al termine dell’assemblea plenaria della Conferenza episcopale boliviana, svoltasi a Cochabamba.
I vescovi, con lo sguardo rivolto alla difficilissima situazione economica e sociale nel Paese, confermano l’impegno della Chiesa a rendere l’opzione per i poveri “ogni giorno più visibile e quotidiana”. Questa azione, si precisa, non è “superficiale, occasionale e opzionale, bensì forma parte essenziale dell’identità della Chiesa”, anche in riferimento alla recente esortazione apostolica Dilexi te.
Una seconda opzione preferenziale, ricordano i vescovi, è quella per i giovani, che sono definiti il “presente della nostra società” e sono chiamati a essere protagonisti nella storia del Paese, come volto della speranza. La Chiesa è esortata a spogliarsi delle proprie “strutture chiuse, per dare spazio al leadership dei giovani, all’ascolto della loro voce, perché solo con il loro apporto creativo e di nuove idee si rinnova la vita della Chiesa”.
La parte finale del messaggio è dedicata al contesto politico-sociale nazionale. I vescovi si congratulano con il nuovo Governo, augurando “il migliore dei successi nel suo servizio per il bene comune dei boliviani”. Il documento evidenzia che la ricostruzione della democrazia non è un compito semplice, né responsabilità di pochi. Essa “richiede di assumere atteggiamenti di riconciliazione e partecipazione. La crisi attuale, che ha “distrutto il Paese”, richiede consapevolezza: non ci sono soluzioni immediate e, per questo, è necessario un atteggiamento di fiducia che dia tempo al processo di cambiamento strutturale. I vescovi affermano che è possibile uscire dalla crisi, ma i primi a doversi impegnare sono i cittadini stessi: “Camminando insieme è possibile avanzare, questa è la nostra speranza”.

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