“Porterà un forte messaggio di pace per il mondo. Il Papa, già da tempo, invita i grandi della Terra a non giocare con le tragedie dei piccoli popoli e delle comunità più fragili. Li esorta a impegnarsi e lavorate seriamente per la giustizia e per la costruzione della pace. Questo viaggio sarà sicuramente un’occasione per ribadire con forza questo appello”. Lo afferma al Sir mons. Martin Kmetec, arcivescovo metropolita di Smirne e presidente della Conferenza episcopale turca, commentando a caldo l’annuncio dato ieri dalla Santa Sede. Accogliendo l’invito del capo di Stato e delle autorità ecclesiastiche del Paese, Papa Leone XIV compirà un viaggio apostolico in Turchia dal 27 al 30 novembre, recandosi in pellegrinaggio a İznik in occasione del 1.700° anniversario del Primo Concilio di Nicea. “La nostra reazione – dice mons. Kmetec – è certamente di profonda gioia e gratitudine per questo gesto del Papa, che dimostra grande attenzione verso le piccole Chiese cristiane. È significativo che abbia scelto di iniziare le visite del suo Pontificato proprio da queste Chiese, presenti in Medio Oriente, una regione segnata da difficoltà e conflitti. In particolare, siamo felici che la visita proseguirà anche in Libano. Nutriamo la speranza che questo viaggio porti frutti e rafforzi in noi la consapevolezza di essere parte del gregge di Cristo”. Riguardo al 1.700° anniversario del Concilio di Nicea, il vescovo osserva: “Papa Leone desidera realizzare la promessa fatta da Papa Francesco di recarsi a Nicea, incontrando anche il Patriarca Bartolomeo. Si tratta di un gesto fortemente ecumenico. Inoltre, è importante ricordare che anche le Chiese ortodosse, spesso piccole e poco visibili, hanno bisogno di sostegno, di attenzione e di amore fraterno. Questa visita rappresenta proprio un segno concreto che va in quella direzione”. L’arcivescovo ricorda che da tempo una Commissione mista per la preparazione della visita sta lavorando a questa visita, per “definire il programma, cercando di armonizzarlo con i criteri di una visita di Stato, tenendo conto anche degli aspetti legati alla sicurezza e alla logistica”. “Desideriamo che la visita del Papa sia vissuta come un momento di grande significato per tutti. È un’occasione storica, soprattutto considerando che si tratta della sua prima visita qui in Turchia. Per noi è davvero importantissima”.