Colombia: da oggi al 10 ottobre la Chiesa riunisce 46 organizzazioni sociali per elaborare “proposte di azioni concrete che promuovano perdono, riconciliazione e pace”

Da oggi al 10 ottobre, più di 46 organizzazioni sociali che lavorano in Colombia per la costruzione della pace nei territori colpiti dalla violenza si riuniranno con la Chiesa cattolica e gli operatori umanitari internazionali in un incontro cruciale, che definirà le strategie di incidenza sociale per i prossimi anni. Questo incontro, segnala una nota del Segretariato di Pastorale sociale e Caritas della Colombia che coordina l’evento, “mira a rafforzare il coordinamento tra comunità, Chiesa e istituzioni e a generare proposte di azione concrete che promuovano il perdono, la riconciliazione e la pace come diritti fondamentali”. Obiettivi dell’incontro: rendere visibili e condividere esperienze e insegnamenti tratti dalle iniziative locali di pace, promuovendone la sostenibilità e l’articolazione con gli attori istituzionali; identificare in modo partecipativo messaggi chiave per orientare l’incidenza in scenari nazionali e internazionali sul perdono, la riconciliazione e la pace come diritto; promuovere il dialogo, il discernimento e la riflessione collettiva sulle sfide della riconciliazione nei territori; sistematizzare i contributi e le sfide delle comunità per rafforzare il lavoro strategico del segretariato di Pastorale sociale e Caritas”.
L’incontro si svolge in un contesto complesso per il Paese. Secondo l’Istituto di studi per lo sviluppo e la pace (Indepaz), nel corso del 2024 sono stati assassinati 173 leader sociali e, nel corso del 2025, sono stati registrati 117 omicidi per la difesa dei diritti umani, della vita e del territorio. A ciò si aggiunge il fatto che, secondo l’ufficio del Difensore del popolo, i gruppi armati illegali sono presenti o interferiscono in tutti i 32 dipartimenti del Paese, interessando oltre il 70% dei Comuni colombiani. “Queste cifre evidenziano l’urgente necessità di rafforzare strategie congiunte che proteggano la vita e garantiscano la pace”, evidenzia la nota.
Tra i partecipanti confermati figurano rappresentanti di Caritas Germania, Svizzera e Stati Uniti, il cui sostegno è stato essenziale per sostenere progetti di pace in zone con scarsa presenza dello Stato. Parteciperanno anche vescovi di diocesi situate in regioni di conflitto attivo, insieme ad agenzie di cooperazione e difensori dei diritti umani.

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