“Per la Chiesa, l’educazione non è solo un diritto, ma anche parte del suo dovere di evangelizzazione” fondato sulla “dignità della persona umana, creata a immagine di Dio”. Così p. Arturo Sosa Abascal, preposito generale della Compagnia di Gesù e presidente Unione superiori generali, nel suo intervento al congresso internazionale “Costellazioni educative. Un patto per il futuro” che si è aperto questa mattina a Roma nel 60° della Gravissimum Educationis e nell’ambito del Giubileo del mondo educativo (27 ottobre – 1° novembre). L’educazione cattolica, ha spiegato Sosa, non può ridursi a mera istruzione: è “un’educazione di qualità, impegnata nella formazione integrale di ogni persona nei suoi aspetti morali, intellettuali, sociali e spirituali”. È questa visione integrale che rende l’educazione “una via privilegiata per la realizzazione della dignità umana garantita a tutti”. P. Sosa ha ricordato come la Chiesa, nel corso della storia, abbia offerto istruzione “a molti gruppi sociali e culturali che altrimenti non avrebbero accesso a un’istruzione di qualità”, raggiungendo “i luoghi più remoti e le periferie delle città, anche dove i governi spesso non riescono ad arrivare”.
Quindi il richiamo all’appello di Papa Francesco per un nuovo Global Compact on Education, lanciato nel 2019 perché “l’educazione è una delle vie più efficaci per umanizzare il mondo e la storia” e oggi serve “una nuova stagione di impegno educativo, che coinvolga tutte le componenti della società”. P. Sosa si è inoltre soffermato sulla sfida dell’intelligenza artificiale, citando il monito di Papa Leone XIV: “L’accesso ai dati – per quanto vasto – non deve essere confuso con l’intelligenza”, che implica “apertura al Vero e al Bene”. “Oggi – ha concluso il gesuita – il diritto a un’istruzione di qualità richiede anche l’integrazione dell’intelligenza artificiale al servizio di una formazione veramente integrale”.