In occasione dei sessant’anni dalla Dichiarazione Conciliare Gravissimum Educationis, è fondamentale ribadire che “l’educazione per tutti” costituisce “un obiettivo fondamentale della società umana”. L’educazione dei giovani, dei cittadini e la formazione permanente “rispondono alle esigenze dell’umanità”, priorità assoluta per le Nazioni unite, in nome “dei diritti umani e della dignità della persona”. Così il segretario generale Onu, António Guterres, nel messaggio inviato al congresso internazionale “Costellazioni educative. Un patto per il futuro” che si è aperto questa mattina a Roma nel 60° della Gravissimum Educationis e nell’ambito del Giubileo del mondo educativo (27 ottobre – 1° novembre).
La Dichiarazione conciliare, ha sottolineato il segretario Onu, resta un riferimento da valorizzare, riconoscendo il diritto universale all’educazione e coinvolgendo educatori, famiglie, comunità e società civile, con la scuola come centro di apprendimento e solidarietà. “In un tempo in cui la cultura della pace deve essere attivamente promossa nella vita sociale e nella comunità internazionale”, ha proseguito , la Dichiarazione conciliare “merita un’attenzione particolare”. Il diritto all’educazione per tutti richiede “una cura speciale” in un mondo segnato da guerre, cambiamenti climatici, distruzione ambientale e inquinamento. E poiché “abbiamo un solo pianeta”, educare significa anche prendersi cura del creato, promuovendo giustizia ambientale e sviluppo umano sostenibile, in linea con l’ecologia integrale richiamata da Papa Francesco nella Laudato si’. In questa cornice, ha concluso Guterres, gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu si pongono come “complemento naturale della Dichiarazione conciliare. Siamo tutti chiamati a difendere e salvaguardare il diritto fondamentale all’educazione”, coltivando “una cultura di pace e uno sviluppo umano sostenibile”.