(da Gerusalemme) “Ciò che è accaduto il 7 ottobre è qualcosa di terribile. A Gaza si è andati oltre ogni limite”: il card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca dei Latini, si è espresso così quest’oggi, ricevendo la Conferenza episcopale lombarda in pellegrinaggio in Terra Santa. Un’ora e mezza di serrato confronto sui temi dell’attualità, con un’attenzione speciale alle comunità locali, alle sofferenze e ai timori attraversati dalle popolazioni, al dialogo interreligioso, a un futuro di pace. “Qui è importante essere presenti, ascoltare, condividere la vita e, per quanto possibile, portare e organizzare gli aiuti. Esprimiamo a tutti vicinanza e solidarietà, senza divenire parte dello scontro”. Il conflitto ha rappresentato uno spartiacque. “Il cuore del pastore – annota – si nutre anzitutto di preghiera. Ci si mette di fronte alla Parola, che ti aiuta a comprendere. Poi c’è l’ascolto della gente, ed è per questo che ho proseguito le visite pastorali, visitando le comunità” che, lo ricorda, comprendono cattolici sia israeliani che palestinesi. “È importante anche il confronto spirituale, con i cristiani ma non necessariamente, che mi aiuta a conservare una certa stabilità”. Confida: “È difficile parlare di speranza qui, a Gaza, a Taybeh. Non bisogna confondere la speranza con una soluzione politica o qualcosa di esclusivamente umano. La speranza è figlia della fede. Se credi puoi fare qualcosa, puoi impegnarti. Qui sono tante le persone che si impegnano, io li chiamo ‘i risorti di oggi’ perché hanno dentro il desiderio di vita”.