“Tutti in Gioco”: iniziativa contro l’azzardo patologico. Prevenzione, Festival a Milano e Lodi

(Foto Regione Lombardia)

Il gioco d’azzardo patologico si può e si deve combattere insieme. Il messaggio di “Tutti in Gioco”, Festival di prevenzione del gioco d’azzardo, “è chiaro: prevenire con azioni concrete una patologia che, si stima, coinvolge oltre 800.000 persone in Italia. In pratica, una dimensione come 10 stadi di San Siro strapieni”. Il messaggio è stato lanciato oggi a Milano durante una conferenza stampa. La manifestazione rientra nell’ambito del Piano locale Gap (Gioco d’azzardo patologico) ed è organizzato da Ats Città Metropolitana di Milano in collaborazione con gli enti locali, le Asst del territorio e una vasta rete di enti del Terzo settore. “Attori diversi ma con un obiettivo in comune: sensibilizzare i cittadini sui rischi legati al gioco d’azzardo e contrastarli attraverso una serie di iniziative gratuite e diffuse sul territorio, rivolte a tutti”. Il programma prevede più di 30 incontri pubblici, attività partecipative, spettacoli e momenti di confronto, con un approccio comunitario e integrato, organizzati nella Città Metropolitana di Milano e nella Provincia di Lodi. Il Festival è iniziato oggi con un viaggio nel cuore Milano, a bordo di un tram storico degli Anni 20, trasformato in una vera e propria piattaforma itinerante per la promozione della salute pubblica.

(Foto Regione Lombardia)

L’evento si è concluso con una conferenza stampa (nella foto) nella sede della Polizia locale del Comune di Milano di via Cesare Beccaria, alla quale hanno partecipato l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso, il direttore generale Welfare di Regione Lombardia Mario Melazzini, il direttore generale di Ats Città Metropolitana di Milano Silvano Casazza e il vicario generale della diocesi di Milano, monsignor Franco Agnesi. “I dati di Caritas Ambrosiana e Fondazione San Bernardino confermano che ormai il 50% di coloro che si accostano ai centri di ascolto o sono a rischio di usura è vittima del gioco d’azzardo patologico – ha detto mons. Franco Agnesi –. Occorre allora ribadire con forza che l’azzardo non è un gioco! Occorre operare sul piano culturale ed educativo per una efficace prevenzione dell’accesso alle numerose occasioni di scommessa. In particolare, siamo molto preoccupati per i numerosi minorenni che dichiarano di accedere all’azzardo, soprattutto on line. È urgente agire sulla riduzione dell’offerta con una riforma organica dell’azzardo telematico e fisico”.

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