“L’intelligenza artificiale in medicina può e deve essere un grande aiuto per migliorare l’assistenza clinica, ma non potrà mai occupare il posto del medico”. Lo ha detto il Papa, nel discorso in spagnolo rivolto alla “Confederación Médica Latinoiberoamericana y del Caribe”, i cui membri sono stati ricevuti oggi in udienza. “L’algoritmo non potrà mai sostituire un gesto di vi8cinanza o una parola di conforto”, ha proseguito Leone XIV, che ai presenti ha citato come esempio il beato José Gregorio Hernández, “uno dei medici più conosciuti in Venezuela all’inizio del ventesimo secolo, che ha saputo armonizzare la sua alta competenza medica con la sua dedizione a coloro che avevano più bisogno, tanto da guadagnarsi il titolo di medico dei poveri”. “Grazie per il vostro instancabile lavoro”, l’omaggio ad un organismo “che rappresenta più di 2 milioni di medici che lavorano per assicurare un’assistenza di qualità a tutti”. “Continuare a riflettere sulla relazione tra medico e paziente”, l’invito del Papa: “il dialogo, la comunicazione e il contatto fisico devono essere sempre presenti nella relazione terapeutica, al di là degli strumenti e degli attrezzi utilizzati per trattare le malattie”.