“Si è fatto preghiera – San Francesco d’Assisi otto secoli di umanità e ispirazione” è un libro di Rita Pacilio (Rplibri, 2024) che “racchiude il carisma nel legame esistenziale e spirituale della figura di San Francesco, rivela l’essenza devota di una identità, espressa nella testimonianza di un cammino d’amore tra fede ed elegia. Espone l’icona vivida incarnata dal Santo tra pensieri di ispirazione e conforto e poesie a margine, la narrazione dell’incontro personale e misericordioso con Dio, la vicenda compassionevole di San Francesco, nella compiutezza del dialogo e nella sua entusiastica forza divulgatrice”, si legge in una recensione della scrittrice Rita Bompadre. Rita Pacilio, francescana secolare Ofs “Le Grazie” di Benevento e socia dell’Ucai sezione di Benevento, “riflette sulla consacrazione terrena e divina del tempo, nel contesto esegetico, inteso come tempo d’attesa, per celebrare il riflesso della gratitudine e per raggiungere la destinazione di vita più consapevole, nella benedizione delle parole che riconoscono la solennità dei sentimenti e l’impegno generoso e altruista alla vita”, prosegue la recensione. “Il libro custodisce nel suo messaggio universale tutta l’entità evocativa dei valori di benevolenza e di rispetto, alterna, nelle pagine distinte nel profilo descrittivo della prosa e nelle osservazioni sublimi della poesia, la grazia illuminante che restituisce il bene della luce attraverso l’analisi intima e suggestiva del pensiero di San Francesco, la condivisione di un universo associato al rinnovamento di un percorso morale e alla percezione di un progetto trascendente, in armonia con la missione di un’elezione mediatrice della sapienza”, osserva Bompadre, che conclude: “Pacilio declina l’insegnamento francescano oltre la conoscenza evangelica, avvicinando il lettore a una piena maturità mistica e umana, costruita nella meditazione sull’inevitabile transitorietà della vita e sulla redenzione, nella ricchezza interiore della dedizione religiosa, nell’apertura esultante alla bellezza del mondo, nell’intonazione dei principi supremi di fraternità che ancora oggi consegnano una sincerità d’intenti, un vincolo alla solidarietà, una significativa dimostrazione dell’umiltà e della carità”.