“Il nostro Paese sta attraversando un momento delicato di tensione sociale e politica, le cui cause strutturali sono evidenti in problemi e malesseri profondi. Di fronte a questo scenario, affermiamo che solo il dialogo franco e permanente sarà sempre la via più feconda per trovare soluzioni ai problemi di tutti”. Lo afferma, in una nota diffusa ieri, la Conferenza episcopale dell’Ecuador, la quale sottolinea che “oggi più che mai abbiamo bisogno che il dialogo, l’incontro, l’ascolto siano una vera politica di Stato, non di congiuntura ma di sempre. Questo è, in democrazia, il modo migliore per prendersi cura del tessuto sociale, dell’inclusione di tutti, della legalità e delle istituzioni che garantiscono la vita democratica”. La voce dei vescovi si alza mentre è in atto, da quasi due settimane uno sciopero a oltranza proclamato dalla Conaie, la maggiore organizzazione indigena. Anche se lo sciopero ha avuto un minore impatto rispetto ad altre volte, a parte in qualche provincia, come quella settentrionale di Imbabura, la tensione è salita dopo che il Governo ha annunciato di voler reprimere le proteste, nelle quali è morto un giovane indigeno. “Riconosciamo anche il diritto alla protesta pacifica di coloro che sentono che la loro voce non è stata ascoltata e che i loro diritti sono stati violati. Una protesta sempre aperta e rispettosa dell’altro, che apra il futuro invece di chiuderlo – scrivono i vescovi -. La violenza non sarà mai la strada per costruire un Ecuador migliore, perché finisce sempre per minacciare la vita, ferire innocenti e danneggiare il bene comune, indebolendo lo Stato di diritto e le sue istituzioni, garanzia di una sana convivenza”. Quindi, l’invito: “Non vediamoci mai come nemici, ma come fratelli. Solo così potremo costruire un Ecuador riconciliato, dove si rispettino la vita, la libertà e i diritti di tutti, e potremo aspirare a un vero sviluppo nella giustizia e nell’equità”. L’appello al dialogo della Conferenza episcopale fa seguito a quello delle Nazioni Unite e di singole diocesi e congregazioni religiose.