Formazione, lavoro e welfare come elementi imprescindibili per favorire il reinserimento sociale di persone detenute. Partono da qui gli 8 nuovi progetti che la Fondazione con il Sud sosterrà con quasi 3 milioni di euro e che saranno avviati in Basilicata (1 in provincia di Potenza); Campania (4 nelle province di Napoli, Caserta e Benevento); Puglia (2 in provincia di Barletta-Andria-Trani) e Sicilia (1 in provincia di Catania). Le iniziative sono state selezionate con la terza edizione del bando “Evado a lavorare”.
“Sempre più spesso ci troviamo davanti a notizie che ci raccontano di persone che nelle carceri compiono gesti con cui esprimono un profondo malessere: da inizio 2025 sono già più di 60 i suicidi negli istituti penitenziari italiani”, ha dichiarato Stefano Consiglio, presidente della Fondazione con il Sud. “Il lavoro, ma anche tutta la rete di servizi di accompagnamento professionale e di supporto emotivo e personale, sono certamente strumenti imprescindibili per restituire dignità al tempo trascorso in carcere, oltre a ridurre drasticamente il rischio di recidiva che si verifica nel 70% dei casi tra chi non lavora e solo nel 2% tra chi ha vissuto un’esperienza lavorativa durante il periodo di detenzione, che nello stesso tempo beneficia anche di ricadute positive sull’autostima e sul benessere”, aggiunge.
I progetti sperimenteranno percorsi di reinserimento sociale e lavorativo di persone in esecuzione penale che, partendo dalla dimensione occupazionale, siano in grado di rispondere in modo multidimensionale ai diversi bisogni sociali (casa, salute, inclusione). L’obiettivo è offrire una reale e concreta “seconda possibilità” ai detenuti, ponendo al centro la persona e le sue peculiarità. Sono previsti percorsi formativi anche con il rilascio di qualifiche professionali in vari ambiti (agricolo, spettacolo, alimentare, servizi alla persona ed educativi, socio-assistenziali, cantieristica navale e restauro imbarcazioni); strumenti di ricerca del lavoro anche attraverso servizi di matching con i bisogni delle imprese; tirocini e inserimenti lavorativi; supporto abitativo e psicologico anche con accompagnamento nella gestione delle emozioni; attività di sensibilizzazione rivolte soprattutto alle aziende sulle opportunità dell’inclusione lavorativa di persone che hanno scontato o stanno scontando la pena in carcere, promuovendo l’abbattimento del pregiudizio nei loro confronti.
Si prevede di coinvolgere nelle attività 500 persone detenute, attivando quasi 200 tirocini formativi e stipulando oltre 120 contratti di lavoro. In tutti i casi l’inserimento lavorativo è previsto all’interno di realtà consolidate, suddivise al 50% tra cooperative sociali partner e realtà profit del territorio.
Le 8 iniziative finanziate coinvolgeranno nelle partnership progettuali più di 100 organizzazioni (con una media di 13 partner a progetto) tra cooperative e imprese sociali, enti pubblici, associazioni, fondazioni, diocesi, organizzazioni di volontariato e 24 strutture penitenziarie.