“La finanziaria è legge e anche questa è passata senza nessun cambio di rotta: siamo ancora all’anno zero. Sono passati 25 anni da quando la legge 62/2000, che assegna alle scuole paritarie la medesima dignità giuridica delle scuole statali e delle scuole comunali, è legge dello Stato. Sono 25 anni che si è in attesa che questa legge venga realmente applicata permettendo a chi iscrive i propri figli in una scuola paritaria di non dover pagare la totalità della retta della scuola. Queste famiglie pagano infatti già con le proprie tasse il sistema di istruzione pubblico, esattamente come fanno i genitori che iscrivono i propri figli in una scuola statale o comunale”. Lo afferma Claudio Masotti, presidente dell’Agesc Lombardia.
“Sono 25 anni che si attende che finalmente tutte le famiglie italiane possano esercitare la propria libertà di scelta educativa”, ribadisce Masotti, evidenziando che “anche in quest’ultima finanziaria appena approvata la sostanza purtroppo non è cambiata: è prevista una detrazione a figlio del 19% di 1.000 euro (e non più del 19% di 800 euro) cioè di 190 euro, con un aumento, quindi, di 38 euro a figlio. 38 euro (non abbiamo sbagliato, ndr) per i genitori che per iscrivere i propri figli alla paritaria ne spendono qualche migliaio… Mentre sono stati invece concessi, per esempio, 500mila euro per l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, somma che molti ritengono del tutto inutile e che quindi poteva essere ben spesa in altro modo”.
Masotti denuncia: “È la terza finanziaria di questo governo che non prevede nulla per i genitori delle scuole paritarie, nonostante nel programma elettorale dei vari partiti di governo avevamo letto che si sarebbero adoperati per la tutela delle scuole paritarie e per la libertà di scelta educativa delle famiglie, anche attraverso l’introduzione di voucher”.
Il presidente dell’Agesc Lombardia conclude: “Riaffermiamo ancora una volta il diritto dei genitori di poter scegliere liberamente senza oneri aggiuntivi la scuola per i propri figli. Riusciremo a raggiungere questo risultato, prima che le scuole paritarie diventino realmente scuole solo per ricchi e per l’élite di questo paese o, peggio ancora, prima che chiudano tutte?”.