Papa Francesco: a Aimc, Uciim e Agesc, “per favore, mai fare il bullying!”. Un “patto tra le associazioni” per “testimoniare meglio il volto della Chiesa nella e per la scuola”

(Foto Vatican Media/SIR)

“La scuola ha bisogno di questo! Sentitevi chiamati a elaborare e trasmettere una nuova cultura, fondata sull’incontro tra le generazioni, sull’inclusione, sul discernimento del vero, del buono e del bello; una cultura della responsabilità, personale e collettiva, per affrontare le sfide globali come le crisi ambientali, sociali ed economiche, e la grande sfida della pace”. Lo ha detto, stamattina, Papa Francesco, ricevendo in udienza, nell’Aula Paolo VI, l’Aimc, l’Uciim e l’Agesc. “A scuola voi potete ‘immaginare la pace’, ossia porre le basi di un mondo più giusto e fraterno, con il contributo di tutte le discipline e con la creatività dei bambini e dei giovani – ha osservato il Pontefice – . Ma se a scuola voi fate la guerra fra di voi, se a scuola voi fate i bulli con le ragazze e i ragazzi che hanno qualche problema, questo è prepararsi per la guerra non per la pace! Per favore, mai fare il bullying! Avete capito questo?”. Rispondono: “Sì!”. “Mai fare il bullying! Lo diciamo tutti insieme? Dai! Mai fare il bullying! Coraggio e avanti. Lavorate su questo”, l’invito del Santo Padre.
Rivolgendosi ai partecipanti all’udienza, Francesco ha ricordato: “Voi siete qui oggi per celebrare ricorrenze significative delle vostre Associazioni, nate per offrire un contributo alla scuola, per il migliore raggiungimento delle sue finalità educative. E non alla scuola come contenitore, ma alle persone che vivono e lavorano in essa: gli studenti, gli insegnanti, i genitori, i dirigenti e tutto il personale. All’inizio della vostra storia c’è stata l’intuizione che solo associandosi, camminando insieme, si potesse migliorare la scuola, che per sua natura è una comunità, bisognosa del contributo di tutti. I vostri fondatori vivevano in tempi nei quali i valori della persona e della cittadinanza democratica avevano bisogno di essere testimoniati e rafforzati, per il bene di tutti; e anche il valore della libertà educativa”. di qui l’invito: “Non dimenticate mai da dove venite, ma non camminate con la testa girata indietro, rimpiangendo i bei tempi passati! Pensate invece al presente della scuola, che è il futuro della società, alle prese con una trasformazione epocale. Pensate ai giovani insegnanti che muovono i primi passi nella scuola e alle famiglie che si sentono sole nel loro compito educativo. A ciascuno proponete con umiltà e novità il vostro stile educativo e associativo”.
Il Papa ha esortato: “Tutto questo vi incoraggio a farlo insieme, con una sorta di ‘patto tra le associazioni’, perché così potete testimoniare meglio il volto della Chiesa nella scuola e per la scuola. La speranza mai delude, mai, la speranza mai è ferma, la speranza è sempre in cammino e ci fa camminare. E allora andate avanti con fiducia! Benedico di cuore voi e tutti e coloro che formano la rete delle vostre Associazioni. E non dimenticatevi di pregare per me. E non dimenticate di…”. Rispondono: “Mai fare il bullying!”. E Il Pontefice: “Lo avete imparato! Grazie”.

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