Papa Francesco: a rettori seminari Francia, “non formare cloni, rispettare la personalità di ciascuno”

Il seminario non dovrebbe cercare di formare cloni che la pensino tutti allo stesso modo, con gli stessi gusti e le stesse opzioni. La grazia del sacramento mette radici in tutto ciò che arricchisce la personalità unica di ciascuno, personalità che deve essere rispettata, per produrre frutti di vari sapori, dei quali la stessa varietà del Popolo di Dio ha bisogno”. Lo ha detto questa mattina Papa Francesco ai rettori dei Seminari Maggiori e Propedeutici di Francia ricevuti in udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano.
Il Pontefice si è soffermato su tre punti:
aver cura che nel candidato si formi una vera libertà interiore; la maturazione nel candidato di un’umanità equilibrata e capace di relazioni umane; l’orientamento della vocazione sacerdotale alla missione. “Il sacerdote dev’essere portato alla tenerezza, alla vicinanza e alla compassione, che sono gli atteggiamenti stessi di Dio, la cui presenza risplende attraverso la vita e le azioni del suo sacerdote. Non c’è bisogno d’insistere sul pericolo rappresentato da personalità troppo deboli e rigide, o da disordini di carattere affettivo. D’altronde, l’uomo perfetto non esiste e la Chiesa è composta da membra fragili e da peccatori che possono sempre sperare di progredire”. Infine, l’invito a non avere paura delle debolezze e dei limiti dei vostri seminaristi. “Non condannateli troppo in fretta e sappiate accompagnarli”.

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