“Pierangelo ci invita a riflettere sulla sua testimonianza di fede e a seguire il suo esempio di generosità e di speranza”. Ieri sera, con la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo della diocesi di Taranto, mons. Ciro Miniero, nella chiesa Maria Santissima Assunta di Faggiano, si è conclusa ufficialmente la fase diocesana del processo di beatificazione e santificazione del servo di Dio Pierangelo Capuzzimati, morto il 30 aprile 2008 a soli diciassette anni a causa di una leucemia. Quello di ieri sera, l’arcivescovo Miniero lo ha definito “un traguardo importante”. Ricordando la vita del giovane tarantino, il suo amore per lo studio e i libri, e il suo chiamare Gesù “il mio amico”, ha sottolineato: “La sua capacità di affrontare la sofferenza con fede e serenità ci riempie di ammirazione e ci invita a coltivare la nostra relazione con Dio. Come pastore della diocesi di Taranto, indico Pierangelo come esempio di santità vissuta per tanti giovani come lui, affinché si lascino afferrare da Cristo e lo considerino la perla più preziosa della propria vita. A tutta la comunità diocesana rivolgo la mia viva esortazione a pregare affinché Pierangelo, se la Provvidenza di Dio così desidera, possa essere iscritto nell’albo dei Santi”. Grande commozione per i genitori di Pierangelo, Giusy e Angelo. Il figlio, in punto di morte, li ha affidati alla Chiesa. Dopo un percorso di conversione, oggi sono riferimento per altri genitori che vivono il dolore della scomparsa prematura di un figlio.